In Campania due nuovi Presìdi Slow Food

Carciofo di Pietralcina © Archivio Slow Food

Due nuovi prodotti entrano a fare parte della famiglia dei Presìdi Slow Food. Sono il Carciofo di Pietrelcina e la Torzella riccia.

Il primo è una varietà di carciofo di “una tenerezza fuori dal comune, il sapore particolarmente delicato e il colore donatole da una singolare tipologia di lavorazione – afferma Giancarlo De Luca, fiduciario della Condotta Slow Food Benevento – ”.

La superficie coltivata a carciofi nella provincia di Benevento si è sempre aggirata intorno ai 30 ettari, la metà dei quali nel solo comune di Pietrelcina. Negli ultimi anni, tuttavia, questa varietà ha subito un drastico ridimensionamento, venendole preferito il più produttivo carciofo romanesco. Per questa ragione è stata inclusa nella Banca Regionale del Germoplasma campano tra le varietà tradizionali in via d’estinzione.

“Il Presidio del carciofo di Pietrelcina – conclude De Luca – nasce con l’obiettivo di recuperare questa coltivazione ormai in via di abbandono soprattutto per la carenza di manodopera locale, cercando anche di dare vita a un’operazione comunitaria condivisa che consenta ai giovani di portare avanti il lavoro dei loro padri”

La Torzella è uno dei più antichi cavoli al mondo. Il suo viaggio comincia più di 4000 anni fa nell’area orientale del bacino del Mediterraneo e per questo motivo viene chiamata anche cavolo greco. Attraverso scambi commerciali, questa varietà di cavolo è approdata nell’area dell’Acerrano Nolano, in provincia di Napoli, che ben presto ne è diventata la zona di produzione principale. La sua lunga storia arriva fino al secondo Dopoguerra, momento in cui la coltivazione scompare quasi definitivamente dagli orti campani, cedendo il passo a colture più redditizie.

Carciofo di Pietralcina © Archivio Slow Food
Torzella riccia – Immagine slowfood.it © Patrizia Spigno

“Si tratta di un alimento molto povero – dice Gianluca Napolitano, fiduciario della Condotta Slow Food Agro Nolano -. Fino alla Seconda guerra mondiale tra i cibi principali dei contadini delle nostre zone. Cresce spontaneamente, senza bisogno di molta acqua né di particolari attenzioni. Inoltre, ha un elevato contenuto di glucosinolati, che svolgono un’azione preventiva contro i tumori; è un alimento molto nutriente, ricchissimo di vitamina C, acido folico, fibre e potassio.

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