Un mondo difficile per i vegetariani

Vi è mai capitato di essere bersaglio di battute, ordinando il pranzo al ristorante?

  • Per favore ha delle verdure sono vegetariana? E la risposta: mi dispiace per lei.
  • Per favore ha delle verdure sono vegetariana?  E la risposta: si come contorno alla chianina.

Ci sarebbero altre frasi “Must”, ma ci siamo mai chiesti in realtà come nasce il vegetarianismo?

Partiamo dal significato. Il vegetarianismo, deriva da “vegetariano”, derivante dall’inglese “vegetarian” e ancora da “vegetable” (che vive e cresce come una pianta) radice dal latino vegetus (sano, attivo, vigoroso). Consiste in un insieme di diverse pratiche alimentari, accomunate dalla limitazione, o dall’esclusione totale di alimenti di origine animale, basando così l’alimentazione su cibi di origine vegetale.

Nella preistoria, più che per scelta, gli uomini erano costretti a cibarsi di ciò che offriva la natura, l’alimentazione si basava, infatti su frutta, erbe e radici. Solo con il tempo, e le prime battute di caccia impararono a cibarsi di carogne e con la scoperta del fuoco impararono a cuocere la carne e a renderla più digeribile. L’evoluzione della specie poi, ha permesso all’uomo di apprendere la coltivazione della terra, l’allevamento di bestiame, e con la nascita delle prime società organizzate, le prime città, si sviluppò il pensiero religioso. Proprio in questo periodo, l’uomo iniziò ad interrogarsi sulla propria alimentazione e nacquero i primi vegetariani. Le motivazioni principali, che spingevano una persona a questa alimentazione erano perlopiù etiche. Infatti con il tempo si ampliò l’idea che fosse errato sfamarsi, facendo soffrire degli esseri umani, e questo pensiero diventò principio base di alcune religioni come induismo, buddismo, giainismo. Con il susseguirsi delle epoche poi subentrò la teoria della reincarnazione, dopo la morte ogni anima trasmigra in un altro corpo, animali compresi, pertanto non ci si poteva cibare. Per altri invece gli animali erano creature del Male, e per questo si astenevano dal cibarsi delle loro carni, per purificarsi.

La storia ci ricorda che molti personaggi celebri erano vegetariani, come Pitagora, Ovidio, Plutarco, ed ancora, durante il rinascimento Leonardo da Vinci il quale affermava che: ” Verrà il tempo in cui giudicheremo il mangiare gli animali nello stesso modo in cui giudicheremo il mangiare i nostri simili: il cannibalismo.”

Fino ad arrivare a personaggi come Ghandi, che predicò’ per tutta la vita il rispetto per tutti gli esseri viventi, come indicava l’induismo. Il vegetariano più controverso della storia è Adolf Hitler, si dice di lui che fu vegetariano da un periodo in poi della sua esistenza.

Oggi spesso si sceglie di essere vegetariani per motivazioni mediche. La scienza ha appurato infatti che l’eccesso di carni rosse nuoce alla salute degli uomini.

Sempre più persone adottano il vegetarianismo come stile di vita e non soltanto come alimentazione, ognuno per motivazioni diverse, religione, tradizione, salute, e chi solo perchè è la moda del momento. Altri invece, perché ritengono semplicemente che l’uomo possa scegliere essendo onnivoro, di nutrirsi come meglio crede, e l’amore per gli animali può portarlo a scegliere di non mangiare la loro carne.

Il mondo dei vegetariani è molto vasto e con varie forme di pensiero. Ora ne sappiamo sicuramente di più e se vi capiterà di trovarvi di nuovo al ristorante con il cameriere che tenta di fare battute sulla vostra alimentazione, potrete rispondergli ispirandovi al grande Leonardo Da Vinci: ” grazie, ma non sono cannibale”.

A cura di Raffaela Anastasio © Riproduzione riservata

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