Un libro su come nutrirsi in modo sano per impattare meno sulla salute personale e ambientale

 “Il piatto sostenibile. Salute ed ecologia si incontrano in cucina. Con 90 ricette per stare bene e pesare meno sul mondo.” è il nuovo libro di Luciana Baroni, fondatrice della società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV.

Lucia Baroni

L’intento dell’autrice è duplice: fornire nozioni teoriche ai suoi lettori in merito agli attuali problemi sanitari, ambientali, climatici e atmosferici, rendendo nota la facilità con cui è possibile trovare delle soluzioni efficaci, e dare la possibilità ad essi di mettere in pratica queste soluzioni con le 90 ricette “per pesare meno sul mondo” e anche su chi si dedica alla cucina, data la semplicità di preparazione che caratterizza ognuna di esse. 

È noto a tutti che la nostra alimentazione non è solo uno strumento di prevenzione contro moltissime patologie, ma anche sull’impatto della salute del nostro pianeta: scelte alimentari intelligenti e sostenibilità ambientale dovrebbero andare di pari passo. Il cibo è una risorsa fondamentale per garantire il nostro benessere e alcune diete non sono sostenibili solo per il benessere delle persone ma anche del pianeta. La cura della salute del pianeta parte quindi anche dalla tavola. Sono le scelte che si fanno al supermercato, nella spesa quotidiana, che possono pertanto impattare in modo positivo o negativo sulle emissioni del gas serra e quindi dei cambiamenti climatici.

L’autrice sottolinea che avvalersi del cosiddetto piatto sostenibile, può aiutare noi cittadini a preservare la salute del Pianeta. Secondo la teoria del piatto sostenibile circa metà del piatto dovrebbe essere composta da verdura e frutta, a seguire la principale fonte di carboidrati è rappresentata dai cerali integrali. Un piccolo spicchio è dedicato ai vegetali amidacei, come le patate. Per quanto riguarda gli alimenti fonte di proteine, la preferenza dovrebbe essere data soprattutto ai vegetali, legumi e frutta a guscio, a seguire i formaggi magri, pesce, uova, carni bianche e carne rossa. Tra i grassi bisogna prediligere quelli buoni, ossia gli alimenti fonti di grassi insaturi come olio extravergine d’oliva e altri oli vegetali. Infine, una piccola porzione del piatto è coperta dagli zuccheri aggiunti. Questi ultimi devono essere limitati il più possibile poiché in eccesso possono favorire le condizioni di sovrappeso e obesità, che a loro volta sono un fattore di rischio per le patologie più diffuse nei paesi occidentali.

Seguendo queste poche semplici regole, una dieta sostenibile è possibile senza stravolgere le proprie abitudini e senza dover abbracciare culture alimentari troppo distanti dalla propria. I tre principi di base sono semplici: consumare meno, sprecare meno e scegliere alimenti la cui produzione abbia un ridotto impatto ambientale.

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IL DIVORALIBRI
a cura di Federica Visco
© Riproduzione riservata

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