5 oli per 5 Santi Patroni delle province campane

La linea olio extra vergine di oliva “Le 5 province” di Terra Orti

L’olio di oliva, alimento dalle origini antiche, è il fulcro della tradizione gastronomica mediterranea ricercata in tutto il mondo. Apprezzato e utilizzato per la cura di sé già dagli Egizi, l’olio fu considerato dai Greci panacea per la salute e la sacralità. Attraversando secoli di storie e culture, l’olio di oliva è diventato il riferimento della buona alimentazione, consigliato nella dieta quotidiana soprattutto per l’alto contenuto di antiossidanti e altri nutrienti preziosi per la salute.

L’olio extra vergine di oliva è stato disciplinato da specifica normativa europea (Regolamento CEE n. 2568/91 e successivi aggiornamenti) che ha fissato gli standard qualitativi di base che l’olio di oliva deve avere per poter essere commercializzato con la dicitura “Olio Extra Vergine”. Tale norma definisce che l’olio extra vergine debba essere ottenuto per estrazione meccanica, e l’acidità, ossia la concentrazione di acidi grassi liberi, non deve mai superare lo 0,8%.

La linea olio extra vergine di oliva Le 5 province” di Terra Orti“, nasce con l’obiettivo di raccontare, attraverso la tradizione olivicola di ogni provincia campana, il gusto e i profumi degli oli della Campania Felix nella sua interezza. Ogni singolo prodotto è un blend di olio extra vergine campano unito ad olio estratto da varietà olivicola tipica del territorio di riferimento, e porta il nome del Santo Patrono della provincia campana alla quale afferisce. Il culto del Patrono soprattutto al Sud Italia, reca infatti con sé tradizioni e simbologie delle specifiche comunità che il Santo rappresenta. Le ritualità e la biodiversità più significative dei territori hanno da sempre al centro la cucina, della quale l’olio di oliva è parte integrante come alimento tipico della ruralità mediterranea.

Presentiamo di seguito gli oli che raccontano le cinque province campane:

Salerno, olio San Matteo: contiene prevalentemente olio extra vergine di oliva ottenuto da oliva Rotondella. Il nome Rotondella deriva dalla forma quasi sferica del frutto. È la varietà̀ più̀ diffusa nella Provincia di Salerno. Essa è molto apprezzata per produttività̀, resa e qualità̀ dell’olio. Si riscontra una elevata concentrazione di tocoferolo (vitamina E).

  • Odore: al naso si apre armonico ed avvolgente, ricco di ampi sentori di pomodoro acerbo, sedano, lattuga ed erbe balsamiche; il tutto evidenzia un fruttato di oliva di media intensità̀, con venatura erbacea.
  • Sapore: al gusto si tratta di un olio a fondo dolce, mandorlato con apprezzabili note di amaro e piccante in buon equilibrio tra loro.
  • Abbinamenti in cucina: ideale su primi piatti con salsiccia, adatto ad esaltare grigliate di pesce, vellutate di verdure, carni rosse e selvaggina ai ferri, formaggi stagionati a pasta dura.

Napoli, olio San Gennaro: è un olio dal gusto importante che contiene prevalentemente olio extra vergine derivante dall’oliva Minucciola, cultivar autoctona della penisola sorrentina.

  • Odore: olio dal fruttato medio alto con note verdi di foglia fresca e con sentori che rievocano i profumi delle tipicità̀ della Penisola Sorrentina, come il limone, la mentuccia e il rosmarino.
  • Sapore: al gusto è dolce, con lievi note piccanti e speziate.
  • Abbinamenti in cucina: per l’essenza mediterranea che racchiude grazie alle note di erbe aromatiche, è un olio perfetto con i pomodori, con le verdure e il pesce, per arricchire finemente le grigliate. Si presta anche ad abbinamenti originali, come le delizie e i sorbetti al limone, tipici dell’area sorrentina.

Benevento, olio San Bartolomeo: blend composto prevalentemente da olio proveniente dalla varietà Ortice. Nel territorio sannita nasce l’olio extravergine di oliva dalla cultivar Ortice (detta anche oliva a pizzo di passero). L’olio è infatti un nettare dal sapore inconfondibile e dall’ampio ed elegante pomodoro fresco.

  • Odore: fruttato medio-intenso netto di oliva, ampio e fruttato, con sentori di pomodoro di media maturità̀, mela bianca e banana, arricchite da note balsamiche di basilico e menta.
  • Sapore: elegante e deciso in bocca, con toni vegetali di fave, cicoria e lattuga. Amaro spiccato e piccante ben espresso.
  • Abbinamenti in cucina: si accompagna molto bene a insalate di pomodori, marinate di salmone, patate al carciofo, verdure gratinate, passati di fagioli, risotto con molluschi, crostacei in umido, rombo arrosto, tartare di tonno, carni bianche al forno o alla brace, formaggi freschi a pasta filata.

Caserta, olio San Sebastiano: nasce dall’accurata unione di olio extra vergine di oliva campano e olio di Caiazzana, varietà̀ autoctona del matesino.

  • Odore: profumi fruttati puliti, intensi con tipici sentori riconducibili a spiccate note di carciofo.
  • Sapore: armonico e vellutato, corposo con vene amarognole, tipiche delle Asteracee (carciofo, cardo mariano, etc) mai predominanti; bilanciano il tutto percezioni mandorlate talvolta dolci.
  • Abbinamenti in cucina: primi piatti agrumati, risotti, legumi, zuppe, verdure cotte e crude, pesci, crostacei e formaggi stagionati.

Avellino, olio San Modestino: quest’olio nasce dall’accurata unione di olio evo campano e olio ottenuto dalla varietà Ravece. La Ravece rappresenta una delle oltre 60 varietà autoctone di ulivi del territorio campano.

  • Odore: decisamente floreale e fresco, con spiccate note di pomodoro verde o foglia di pomodoro e in qualche caso di carciofo, percepite soprattutto negli oli ottenuti da olive raccolte precocemente.
  •  Sapore: al gusto si ritrovano queste sensazioni seguite dalle note di amaro di cicoria e di vegetale amaro e dalla caratteristica percezione di piccante.
  • Abbinamenti in cucina: ideale per arricchire i piatti dove il gusto dell’olio deve ben distinguersi fra i sapori degli altri ingredienti; si rivela una scelta ottimale in presenza di piatti consistenti quali zuppe di legumi, marinate di verdura, primi di pasta della tradizione irpina, pizze, grigliate di carne e pesci arrosto con contorno di patate al forno. Le note vegetali ne suggeriscono un pregevole utilizzo perfino in pasticceria su dessert freddi.  

A cura di Loredana Parisi © Riproduzione riservata

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