Coldiretti, cresce del 34% il prezzo dell’olio d’oliva

Con il calo della produzione a livello mondiale che ha fatto balzare i prezzi dell’olio di oliva in Italia del 34% in media nel 2023, è importante intervenire per sventare le frodi, difendere la produzione nazionale e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini. E’ quanto affermano Coldiretti e Unaprol nel commentare positivamente l’attività nel settore oleario condotta dai Nas , d’intesa con il Ministero della Salute, con ispezioni di frantoi, aziende ed esercizi produttivi e commerciali che hanno portato al sequestro di 46mila litri di olio.

Una azione importante – sottolineano Coldiretti e Unaprol – dopo un anno segnato dal clima impazzito con eventi estremi che hanno messo a dura prova gli uliveti nazionali con la produzione dell’olio extravergine Made in Italy stimata di circa 290mila tonnellate, al di sotto della media dell’ultimo quadriennio ma a pesare è anche la scarsa raccolta all’estero, in particolare in Spagna che è il primo produttore ed esportatore in Italia e nel mondo.

Le frodi a tavola – precisano Coldiretti e Unaprol sono un crimine particolarmente odioso perché mettono a rischio la salute delle persone, si fondano sull’inganno e colpiscono soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo. Da difendere in Italia c’è – continuano Coldiretti e Unaprol – un patrimonio di biodiversità unico al mondo con 533 varietà di olive coltivate dalle Alpi alla Sicilia per un totale di 250 milioni di piante dalle quali nasce il maggior numero di oli extravergine a denominazione in Europa con 42 Dop e 7 Igp oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una ricchezza di profumi e sapori che non ha eguali al mondo.

Per promuovere il consumo di olio italiano, che è di alta qualità e fa bene alla salute e all’ambiente, Coldiretti e Unaprol hanno previsto con le risorse del Pnrr accordi di filiera per avere un milione di nuove piante di olivo in più lungo la Penisola, incrementare la produzione e ridurre la dipendenza dall’estero in una situazione in cui sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia.

Ma l’impegno riguarda anche la formazione, per aiutare gli italiani a riconoscere e distinguere il vero extravergine di qualità e non cadere nelle trappole del mercato. A tale scopo – concludono Coldiretti e Unaprol – è attiva Evooschool, la Scuola nazionale dell’olio extravergine d’oliva con sede a Roma.

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