Le proprietá salutistiche della Rucola della Piana del Sele IGP

Di pochi giorni fa la notizia del riconoscimento, auspicato e meritato, IGP, Indicazione Geografica Protetta, per la Rucola della Piana del Sele. All’ortaggio, coltivato in provincia di Salerno, sono state riconosciute caratteristiche e peculiarità organolettiche legate al territorio di coltivazione, tanto da meritarsi l’inserimento nel Registro Europeo dei prodotti di qualità.

Diverse sono le specie coltivate nell’ambito del genere Eruca, appartenente alla più ampia famiglia delle Brassicaceae (o Cruciferae), la stessa del ravanello, della rapa, del crescione, della senape, del broccolo, del cavolfiore per intenderci. Questa famiglia, morfologicamente molto omogenea, è caratterizzata chimicamente dalla presenza in tutte le parti della pianta, ma in particolare nei semi, di eterosidi solforati (glucosinolati) che per azione di un enzima specifico, mirosina, presente anch’esso all’interno delle cellule vegetali, formano dei prodotti, principalmente volatili, responsabili dell’odore forte e caratteristico di queste piante. I  glucosinolati non sono gli agenti diretti delle varie attività terapeutiche della rucola così come dei broccoli: in conseguenza della masticazione, entrano in contatto con l’enzima specifico che li trasforma in indoli ed innumerevoli isotiocianati, tra i quali è stato isolato il sulforafano. Quest’ultimo, ampiamente studiato, è considerato tra le sostanze  responsabili di un’importante azione antitumorale.

Coltivazione di Rucola della Piana del Sele IGP – Immagine: agricoltura.regione.campania.it

I glucosinolati sono idrosolubili pertanto è consigliabile mangiare la rucola a crudo, dopo averla ben masticata, evitando la cottura in acqua che comporterebbe una perdita importante di queste preziose sostanze. Inoltre, la quantità degli stessi, presenti nelle brassicacee al momento della raccolta, si perde in misura notevole con il passare dei giorni. Per sfruttarne al massimo l’attività protettiva, il consumo di rucola è consigliato nell’immediatezza o comunque nell’arco di 24 ore dalla stessa raccolta.

La rucola possiede, oltre all’azione antitumorale descritta, un’azione antiossidante, diuretica, carminativa, protettiva dello stomaco. Contiene calcio, potassio, fosforo, zinco, magnesio ferro e vitamina C in particolare. In buona quantità sono presenti anche vitamina E,A, K e del gruppo B.

Galeno ne cita un effetto sulla produzione dello sperma. Alcuni studi sono stati condotti a riguardo ma risultano al momento insufficienti a confermare tale possibile indicazione terapeutica, pertanto l’utilizzo della rucola come trattamento complementare per i disturbi riproduttivi maschili è oggetto di discussione critica.

Sempre Galeno suggerisce un’azione vermifuga dei semi nonché un’azione cosmetica schiarente sulle macchie del viso. L’estratto di rucola fresca esercita effettivamente un’attività idratante e dermopurificante allo stesso tempo. Per queste caratteristiche è inserito in alcuni preparati cosmetici ad azione equilibrante per le pelli miste e impure.

Non ci sono controindicazione nel consumo razionale di rucola. Anzi è auspicabile. Dosi elevate potrebbero tuttavia causare lievi disturbi gastrointestinali in alcuni soggetti. Dosi elevatissime, perpetrate nel tempo, potrebbero inibire il normale funzionamento tiroideo (azione gozzigena).

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ERBORISTERIA A TAVOLA
a cura dell’Erborista Dott.ssa Simona Otranto
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