Mercato ortofrutticolo di Lusia: per molti prodotti il mercato è stato pesante

Con maggio siamo entrati nel pieno della primavera dove, grazie alle ottime temperature e alle giornate più lunghe, abbiamo registrato la presenza di nuovi ortaggi dai colori e profumi più intensi. Subito il mercato ha assunto un aspetto diverso rispetto ai precedenti mesi, dove i classici prodotti invernali dai colori spenti sono stati accompagnati dai freschi e colorati ortaggi primaverili quali: aglio verde, cetrioli, peperoni, pomodori, melanzane e piselli. Tra la frutta si è registrata la presenza delle ciliegie, meloni, pesche, ecc. ovviamente associate ai frutti che troviamo tutto l’anno.

Nonostante la buona qualità dei prodotti gli scambi commerciali sono avvenuti però in un contesto di pesantezza con conseguenti dinamiche flessive delle quotazioni per gran parte delle referenze presenti in mercato.

Osservando l’andamento commerciale dei principali prodotti trattati nel mese si evidenzia che: la presenza dell’aglio verde è stata sempre più consistente tanto da arrivare ad oltre 60/70 tonnellate giornaliere. Il prodotto è stato assorbito bene dalla domanda e le quotazioni sono risultate in linea per il periodo. Anche il tipo in grappolo secco, alle battute finali, ha regalato soddisfazioni ai produttori di questa coltura.

Andamento flessivo delle quotazioni per la bieta da costa da imputare alla notevole presenza di prodotto.

La maggiore quantità esitata in mercato di carote è stata assorbita bene dalla domanda. Le quotazioni pertanto si sono posizionate su valori in rialzo rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo dello scorso anno.

Per la catalogna la richiesta è stata contenuta. Di conseguenza le abbondanti disponibilità di prodotto hanno registrato prezzi bassi e alcune partite sono rimaste parcheggiate negli stand del mercato.

Il comparto dei cavolfiori ha annotato un andamento commerciale diversificato, caratterizzato da una richiesta attiva per il tipo arancione e rosso, mentre l’attività della domanda per il tipo bianco e romano è stata alquanto frenata con ripercussioni negative sui prezzi.

Il progressivo aumento dei volumi di tutte le varietà di cavoli e una domanda costante ha determinato, nell’arco del mese, un inevitabile calo delle quotazioni, rimanendo comunque sempre superiori rispetto alle quotazioni di maggio 2020. Il prodotto conferito rispecchiava tutti i parametri standard qualitativi.

La partenza per i cetrioli non è stata delle più positive, complice un notevole aumento delle quantità disponibili e uno scarso interesse della domanda.

È risultato abbastanza sottotono il mese per le cipolle. Le varie tipologie: bianche, gialle e rosse hanno segnato una flessione delle quotazioni di oltre il 30% rispetto a quanto realizzato a maggio dello scorso anno. Anche in questo caso si deve registrare uno scarso interesse della domanda. Decisamente positivo l’andamento per i cipollotti, caratterizzati da un buon aumento delle quotazioni nonostante un forte incremento delle disponibilità.

Le quantità di finocchio immessi nel circuito commerciale sono sempre state superiori alle possibilità di acquisto della domanda. Come logica alcune partite di prodotto sono rimaste invendute, mentre le quotazioni in generale hanno mostrato una flessione.

I quantitativi delle indivie, riccia e scarola, sono risultati in progressivo aumento grazie alle buone temperature che hanno facilitato la maturazione del prodotto. La richiesta è stata sostenuta e superiore alle disponibilità con conseguente aumento dei prezzi di vendita.

Dopo diverse settimane con valori alti per le lattughe, in modo particolare per le tipologie cappuccia e gentile, negli ultimi giorni il prezzo è sceso notevolmente con partite di prodotto rimaste invendute. Questa situazione è dovuta in parte alla forte concorrenza di altre zone produttive. Lo standard qualitativo è sempre stato adeguato alle aspettative della domanda.

Con maggio è iniziata la commercializzazione delle melanzane tonde. Il prodotto ha presentato un buon profilo qualitativo, ripagato con un discreto aumento dei listini.

È iniziata la commercializzazione anche per i piselli. I primi quantitativi, inferiori a quelli dello scorso anno, sono stati scambiati con prezzi in aumento. Buono il profilo qualitativo. Il comparto dei pomodori, le cui disponibilità sono risultate molto limitate, hanno fatto registrare listini in aumento grazie ad una richiesta costante.

La produzione di porro è stata inferiore rispetto alle aspettative del periodo. La richiesta continua ha spinto i prezzi al rialzo fino a toccare, per un prodotto novello con una qualità al top, punte di € 2,50 il chilogrammo. In questo periodo, dove confluisce in mercato un prodotto di vecchia produzione con scarse proprietà qualitative affiancato da un prodotto novello più saporito e tenero da mangiare, si riscontra una forbice molto ampia delle quotazioni.

La scarsa produzione di prezzemolo e una richiesta attiva hanno mantenuto un prezzo elevato per tutto il periodo in oggetto. Buono il confezionamento e la qualità.

Domanda di radicchio in aumento mentre l’offerta è stata in flessione. Le quotazioni, dopo un avvio stentato, si sono posizionate sopra a quelle registrate lo stesso periodo dello scorso anno. Solo il tipo variegato di Lusia ha accusato un lieve ribasso delle quotazioni.

Si è confermato stabile il mercato del sedano verde e bianco. L’offerta per le due tipologie è stata in equilibrio con la domanda e ciò ha permesso di mantenere stabili tendenti all’aumento le quotazioni.

Nonostante le poche disponibilità d spinaci, la domanda non è stata in grado di assorbire tutto il prodotto. Le contrattazioni si sono concluse pertanto sulla base di prezzi tendenti al ribasso.

In leggero affanno l’andamento commerciale anche per gli zucchini. La domanda non è mai stata particolarmente interessata, favorendo una flessione dei valori. Buono il profilo qualitativo del prodotto.

Per il comparto frutta si è osservato in mercato una presenza superiore alla richiesta. Questa situazione ha favorito un ribasso dei listini per kiwi, pere, meloni e soprattutto per le mele. Da questa situazione negativa sono sfuggite le albicocche e le pesche le cui disponibilità inferiori alla richiesta hanno vivacizzato gli scambi con positivi aumenti delle quotazioni.

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