Natale senza ristorante causa un crack da 250 milioni

250Natale senza ristorante causa un crack da 250 milioni

Quasi 5 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare al pranzo di Natale, causando un crack di circa 250 milioni per ristoranti, alberghi e agriturismi. È quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti della “stretta di Natale” che ha interessato i 360 mila locali della ristorazione presenti in Italia. Le chiusure hanno provocato un taglio ai consumi di 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumante, e altri milioni di chili tra, pasta, pane, carne, salumi, formaggi, cotechini, zamponi, frutta secca i e dolci

In generale gli italiani hanno speso circa 1,8 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale con un calo del 31% rispetto allo scorso anno, valori che sono scesi al minimo del decennio. Quest’anno la quasi totalità degli italiani (94%) è restata a casa. In media sono 4 le persone che si sono sedute insieme a tavola per le feste, più che dimezzate rispetto allo scorso anno quando in media si contavano 9 commensali.  

Se nel menu della vigilia è stato servito soprattutto il pesce, presente in 8 tavole su 10 (78%), a Natale ha prevalso la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche e i dolci fatti in casa. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per otto italiani su dieci (81%) anche se preceduto dalla frutta locale di stagione (90%), mentre il panettone con il 78% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 75% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in oltre la metà delle famiglie (52%).

Fonte: Coldiretti

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