La scorsa settimana, il 16 novembre, sono stati compiuti 10 anni dal riconoscimento della Dieta Mediterranea come “Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità” da parte dell’Unesco.
La ricorrenza è l’occasione per la Fondazione Barilla di riportare al centro del dibattito un tema universalmente associato al regime alimentare scoperto da Ancel Keys: quello della prevenzione di malattie croniche non trasmissibili, dal diabete alle malattie cardiovascolari.
Il 1° dicembre, Fondazione Barilla e Food Tank propongono un approfondimento sull’importanza del “cibo come prevenzione” all’evento online “Resetting the Food System from Farm to Fork – Setting the Stage for UN 2021 FOOD Systems Summit”. (ndr. per registrarsi http://bit.ly/ResettingFoodSystem)
Intanto, la Coldiretti fa sapere che: con il Covid torna la Dieta Mediterranea sulla tavola degli italiani, spinta da un aumento medio dell’11% dei consumi nel 2020 dei suoi prodotti simbolo come olio extravergine d’oliva, frutta e verdura fino alla pasta, per effetto della tendenza delle persone a compensare il maggiore tempo trascorso in casa con un’alimentazione più sana. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti su dati Ismea.
A guidare la classifica della spesa mediterranea – spiega la Coldiretti – è la pasta con un incremento degli acquisti del 12,5%, trainata anche dal boom fatto registrare da penne e spaghetti certificate fatte con grano 100%. Al secondo posto la verdura con una crescita del 12,2%, seguita dalla frutta con un +11,1% e dall’olio extravergine d’oliva dove i consumi aumentano del 9,5% nei primi sei mesi dell’anno.
Tra le iniziative per il decennale l’ Ufficio per la Dieta Mediterranea presso il Mipaaf annuncia uno specifico portale web dedicato al patrimonio materiale e immateriale della Dieta Mediterranea, un programma di comunicazione istituzionale nel 2021 sulle tematiche della Dieta mediterranea anche in vista di Expo Dubai e un progetto sull’Educazione alimentare nelle Scuole e nelle Università.
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