Far rinascere l’Africa per mezzo dell’agricoltura

Oltre 40mila ettari coltivati per la rinascita dell’Africa con la creazione di posti di lavoro, la fornitura di beni e servizi, lo sviluppo delle agroenergie da fonte rinnovabile e la trasmissione di conoscenza e tecnologia per la produzione locale e lo sviluppo di nuove reti di vendita con i farmers market. E’ il progetto promosso da Coldiretti con BF, Filiera Italia e Cai (Consorzi Agrari d’Italia) rispetto al Piano Mattei per l’Africa del Governo italiano, presentato in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato a Villa Miani a Roma in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

Il progetto – evidenziano Coldiretti, BF, Filiera Italia e Cai – si inserisce in uno scenario di contatti e scambi a livello internazionale con la collaborazione del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare per accordi per la fornitura di macchinari, tecnologia, sementi e conoscenze ma anche prodotti alimentari di base.

La collaborazione è finalizzata a rafforzare la cooperazione con i paesi in via di sviluppo, dall’Algeria all’Egitto, dall’Angola al Ghana, per promuovere un’agricoltura sostenibile e responsabile in Africa, aumentare la sicurezza alimentare principale causa di instabilità e fornire una alternativa concreta al fenomeno delle migrazioni, evitando il depauperamento sociale, economico e ambientale di quei territori.  Nello specifico si prevede la coltivazione su 10mila ettari in Algeria, 15mila in Egitto, 8mila in Angola e 7mila in Ghana.

Il progetto – spiegano Coldiretti, BF, Filiera Italia e Cai – prevede la produzione di colture strategiche per il consumo locale, dal frumento alla soia, dal mais al riso, dalle banane a ortaggi e frutta di vario tipo. Il governo locale dei diversi Paesi si impegna ad acquistare la maggior parte del raccolto (fra il 50 e 80%) a prezzi definiti e la parte restante a prezzi di mercati oppure viene ceduto a privati. Le sementi vengono fornite da Sis (Società italiana sementi). Consorzi Agrari d’Italia (Cai) si occupa di fornire materiali e macchinari, dai fitofarmaci con etichette d’uso in lingua locale ai macchinari in vendita o noleggio, mentre gli agricoltori locali potranno seguire corsi di formazione e specializzazione erogati da BF.

In alcuni paesi coinvolti dal progetto di Coldiretti, BF, Filiera Italia e Cai ci sono già rapporti aperti con l’Italia come l’Egitto, che è uno dei principali fornitori di fertilizzanti azotati dell’Italia, o il Ghana dove, con la compartecipazione di Eni, è in corso un progetto pilota per la realizzazione di un centro di formazione per lo sviluppo agricolo promuovendo la creazione di un tessuto imprenditoriale legato alle attività agricole e ai farmers market come risorsa in più da offrire alle popolazioni di quei Paesi.

Nell’ambito dei progetti di cooperazione internazionale, Fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti e la World Farmers Markets coalition, stanno sviluppando un progetto, denominato Mami, Mediterranean African Markets Initiative, supportato dal Ministero degli Esteri italiano e dal Ciheam Bari, per la realizzazione di una rete di farmers markets nell’area del Mediterraneo e dell’Africa che coinvolge come primi paesi l’Egitto, il Kenya, la Tunisia, il Libano e l’Albania. Mentre all’interno della food coalition sui Farmers Markets della Fao la World Farmers Markets Coalition lavorerà a sviluppare progetti di capacity building per la costruzione di sistemi locali del cibo partendo da Paesi quali il Ghana e la Tanzania.

Un impegno per combattere l’insicurezza alimentare che nel mondo colpisce più chi vive nelle zone rurali: il 33% degli adulti contro il 26% di chi abita nelle zone urbane, con il paradosso che chi produce cibo, con l’allevamento e la coltivazione, non è in realtà in grado di averne a sufficienza per sfamare la propria famiglia per effetto delle speculazioni in atto sui prezzi alimentari e sulla terra.

Iniziative per le quali l’Italia può mettere a disposizione la propria esperienza unica al mondo con la più estesa rete organizzata di mercati contadini in Europa con 15.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica. Un primato riconosciuto a livello mondiale dove Campagna Amica si è fatta promotrice della World Farmers Markets Coalition di cui fanno parte realtà di tutti i continenti con circa 80 associazioni da più di 60 paesi e il coinvolgimento di 250 mila agricoltori e loro famiglie. Fra gli obiettivi della World Farmers Markets Coalition c’è la diffusione di un modello di sviluppo economico ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta con il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani. Punto rilevante dell’azione associativa è la conservazione della biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici.

“L’obiettivo è esportare un modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione delle realtà locali, sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare e sostenendo così i piccoli produttori del Sud del mondo, minacciati dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza e l’emarginazione” afferma il Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini nel sottolineare che “è importante favorire filiere di prodotti locali destinati a soddisfare il fabbisogno alimentare del territorio anche attraverso la creazione di mercati contadini a chilometri zero secondo il modello promosso da Campagna Amica con la World Farmers Market Coalition”.

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