Protocollo tra otto regioni contro lo sfruttamento in agricoltura

È stato sottoscritto tra i progetti P.I.U.Su.Pr.Eme. e Di.Agr.A.M.M.I. di Legalità al centro-sud un protocollo d’intesa al fine di coordinare gli interventi e di potenziare le reti multidisciplinari, multistakeholders e multilivello per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento in agricoltura.

In particolare, sono previsti specifici interventi nelle otto regioni interessate dal progetto Di.Agr.A.M.M.I. di Legalità al centro-sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna) grazie al supporto dell’Helpdesk interistituzionale anticaporalato. L’Helpdesk nasce a giugno 2021 in seno al progetto P.I.U.Su.Pr.Eme. per offrire supporto ai lavoratori migranti vittime o potenziali vittime di sfruttamento nel settore agricolo e nelle aree urbane, in particolareai cittadini di Paesi Terzi regolarmente presenti sul territorio italiano. Può contare su un solido e qualificato staff di operatori, mediatori interculturali e operatrici legali, grazie ai quali è in grado di offrire un servizio multicanale e multilingue (inglese, francese, arabo, pidgin, edo/benin, wolof, mandingo, fula, pular).

Il protocollo d’Intesa, siglato da Consorzio Nova in qualità di partner P.I.U.Su.Pr.Eme. attuatore dell’Helpdesk, e Flai Cgil, capofila di Di.Agr.A.M.M.I. di Legalità al centro-sud, rappresenta un importante accordo interistituzionale multilivello e sancisce l’avvio di un’intesa solida per la creazione di buone pratiche per i beneficiari, i territori e le imprese.

Il sevizio di Helpdesk è già attivo in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia con l’obiettivo di assistere i lavoratori nella fase di emersione dallo sfruttamento lavorativo, di supportarli nell’accesso ai servizi sul territorio e nei possibili processi di inserimento nelle attività dei progetti P.I.U.Su.Pr.Eme. e Di.Agr.A.M.M.I. di Legalità al centro-sud. Con il protocollo, l’attività dell’Helpdesk si estende anche ad Abruzzo, Molise e Sardegna: territori da cui arrivano numerose segnalazioni di sfruttamento e caporalato.

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