L’aumento dell’inflazione è sempre meno sostenibile per famiglie e imprese

L’Istat ha diffuso i dati relativi ai prezzi al consumo dei beni alimentari nel mese di luglio. Il tasso di inflazione resta in linea con quello rilevato il mese precedente (l’indice generale registra un incremento del +7,9%), mentre il carrello della spesa segna una crescita del +9,1%.

«Il carrello della spesa, come da nostre attese, dopo mesi di crescita ad un tasso inferiore rispetto a quello dell’indice dell’inflazione generale, ha accelerato la sua corsa, allargando gradualmente la forbice – commenta Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione. Continuiamo a registrare un aumento dei costi di produzione dei beni di largo consumo su cui impattano diverse esternalità negative, tra cui gli aumenti dei beni energetici e delle materie prime, oltre agli effetti pesanti della siccità, che gravano in maniera significativa sulle filiere agroalimentari italiane».

«Anche in questo momento di transizione politica è più che mai urgente continuare a sostenere in modo concreto e con tutte le azioni possibili le imprese e il potere d’acquisto delle famiglie, in particolare quelle delle fasce a reddito basso e con figli», aggiunge Buttarelli.

«In questi mesi, le aziende della Distribuzione Moderna, con grande senso di responsabilità verso le famiglie, sono riuscite a non scaricare sui consumi tra i 2 e i 3 punti d’inflazione registrati in fase d’acquisto. Questa situazione è sempre meno sostenibile dalle imprese, poiché ne mette a rischio la tenuta economica. Quindi l’aumento dei prezzi si sta gradualmente scaricando sul carrello della spesa, e in una fase di forte incertezza economica, le famiglie ricercheranno sempre di più risparmio e convenienza. Una congiuntura che potrebbe compromettere nei prossimi mesi i consumi, in particolare dei prodotti agroalimentari di qualità, fiore all’occhiello delle filiere italiane di eccellenza».

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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