Degrado suoli coltivabili: a rischio il 10% entro il 2050

Invertire il processo di degrado dei suoli è indispensabile per nutrire una popolazione mondiale in continua crescita, proteggere la biodiversità e contribuire a risolvere la crisi climatica del pianeta. Ne è convinto il Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), QU Dongyu, che è intervenuto a una riunione dei Ministri dell’Agricoltura a Berlino.

Fino al 95% della produzione di alimenti a livello mondiale dipende dal suolo. Nonostante ciò, fenomeni quali pratiche agricole non sostenibili, lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e l’incremento demografico stanno mettendo a dura prova i suoli del nostro pianeta, un terzo dei quali è già deteriorato. Secondo gli esperti, l’erosione dei suoli potrebbe causare una perdita del 10% delle coltivazioni agricole entro il 2050.

Dopo gli oceani, i suoli sono i principali serbatoi di carbonio e rivestono un ruolo cruciale nella mitigazione dei cambiamenti climatici e nell’adattamento agli stessi. A causa del degrado dei suoli del pianeta, sono già state rilasciate nell’atmosfera fino a 78 giga tonnellate di carbonio (una giga tonnellata equivale alla massa di 10000 portaerei statunitensi completamente cariche). Secondo la mappa del sequestro del carbonio organico nel suolo a livello globale, i suoli potrebbero sequestrare fino a 2,05 petagrammi di CO2 equivalente all’anno, andando in tal modo a compensare fino al 34% di emissioni di gas a effetto serra provenienti dai terreni agricoli.

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