Formaggi italiani DOP, nel 2021 bene l’export in Italia e all’estero

Export uguale buone notizie, ebbene sì. Il formaggio italiano DOP nella prima parte del 2021 ha ottenuto numeri importanti, sia in Italia che all’estero. I ristoranti, infatti, hanno puntato con decisione sui prodotti italiani, affidandosi alla tradizione e alla qualità. In più, poi, gli ultimi risultati sportivi hanno spinto ulteriormente la crescita dei numeri facendo così spopolare ancora di più il brand Italia.

In tal senso Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio Grana Padano, ha dichiarato: “Da gennaio a luglio il Grana Padano DOP ha visto il 42% dei consumi all’estero ed il 58% in Italia. A questo trend si è adeguata anche la produzione, in leggero e voluto calo, ma che mantiene un adeguato ristoro per i produttori”. L’andamento di questi mesi ha di fatto dato il via a una nuova tendenza nelle scelte dei consumatori, che condizionerà quindi le produzioni future del formaggio DOP più consumato nel mondo, con oltre 5,2 milioni di forme prodotte nel 2020. “La pandemia ci ha fornito attenzioni e sensibilità diverse verso l’ambiente e il benessere delle persone. Quindi, a far crescere le aziende saranno la zootecnia e l’agricoltura di precisione, la sostenibilità, il rispetto e la tutela dell’ambiente, la salubrità ed il benessere animaleafferma Berni Il Consorzio fornirà quindi gli strumenti di lettura e di indirizzo necessari, gli imprenditori sapranno interpretarli al meglio e di conseguenza ne trarranno le scelte migliori, integrate, complementari e soprattutto complete, interpretando e guidando il loro e nostro futuro”.

In merito ad un’analisi più complessiva, invece, Berni afferma: “I numeri dei primi 7 mesi del 2021, pur rimanendo assai più alti che nel 2019, sono più bassi rispetto al 2020. Nel Retail che concentra gli acquisti delle famiglie italiane, registriamo un evidente segno negativo. Nell’Ho.re.ca, il canale della ristorazione outdoor, la tendenza è opposta, pur se siamo ben lontani dai livelli pre-Covid”. Ristoranti e bar che servono piatti sono oltre 330mila in Italia, con un fatturato annuo che prima del lockdown superava gli 83 miliardi di euro, rappresentando oltre il 35% dei consumi alimentari complessivi in Italia, ma regolato da logiche diverse rispetto agli acquisti delle famiglie. “Il prezzo la fa “da padrone” nelle scelte della ristorazione a scontrino basso che, nei volumi di alimenti consumati, è la parte più rilevanteosserva BerniQuindi, nel comparto dei formaggi vaccini duri da grattugia i similari superano i 50 punti di share, più del doppio del livello che hanno nelle famiglie, mentre il Grana Padano nello share della ristorazione scende ai 36 punti rispetto ai 48 che merita nelle famiglie”.

Il cliente di questo segmento di ristorazione non è però informato sul tipo di formaggio che trova nel piatto o sul tavolo. “Per questo i produttori di Grana Padano DOP chiedono una collaborazione più intensa e regole sinergiche per informare chi pranza nei punti di ristorola chiosa del Direttore Generale del ConsorzioQuesta trasparenza gioverà certamente ai prodotti DOP di maggior pregio, con regole produttive assai rigorose ma anche di maggior costo”.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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