Il vino e il cambiamento climatico: lo studio di Donato Lanati

I cambiamenti climatici stanno impattando anche sulla vite e sulla qualità dei vini. Un’evenienza inconfutabile dal punto di vista scientifico, così come evidenziata dal Centro di Ricerca Applicata Enosis Meraviglia di Donato Lanati. Inderogabile, dunque, la necessità e l’urgenza di riscrivere una pagina dell’enologia.

Non ha dubbi lo scienziato del vino: “il surriscaldamento climatico sta influenzando notevolmente la tradizione enologica. Non avremo più colori e gusti stabili”. Lanati prevede uno stravolgimento importante nel colore e nell’alcol, determinato dall’aumento della Co2, della luce e della temperatura: “la differenza tra gli acini dello stesso grappolo sarà abissale. Con temperature sui 35° esterni, gli acini, delle uve molto esposte a colpi di sole, raggiungeranno i 50° interni. La velocità repentina della maturazione brucerà i passaggi fisiologici, rompendo gli equilibri naturali tra la maturazione stessa e i profumi”.   

A risentirne maggiormente saranno le zone meno vocate. “Per i bianchi, la raccolta anticipata trasferirà un sapore più amaro al vino; diversamente, i colori saranno più rosati; per i rossi, invece, si rischia di perdere profumazione, mentre anticipare comporterà avere tannini non ancora maturi e antociani non completamente formati. Anche la Barbera andrà in sofferenza, essendo le sue foglie veri e propri pannelli solari; il vino sarà più aranciato e meno luminoso”.

La sfida è enologica, ma soprattutto viticola. L’apparato radicale è altrettanto importante quanto quello aereo. Sono oramai 70 anni che non si fanno più ricerche sui porta innesti. Solo la ricerca ci permette di capire cosa sta avvenendo in natura per meglio accompagnare, e non subire, i cambiamenti. Sono per la buona tradizione, ma come per la scienza e la medicina, i settori che avanzano sono quelli che fanno ricerca. Per me, la ricerca è una tradizione che si muove guardando al futuro”.

Che fare, dunque? “Spostarsi più a nord o in montagna e in zone ombreggiate, oppure, fare ricerca e cercare vitigni più resistenti”.

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