“Il settore agricolo non è stato incluso nella revisione dei certificati ETS, ma c’è il rischio serio di un forte aumento dei costi di produzione, a partire da quelli energetici che potrebbero addirittura raddoppiare. Occorre procedere con un adeguato margine di flessibilità, per salvaguardare la competitività dei nostri prodotti all’interno e sui mercati internazionali”.
Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta così il pacchetto delle proposte presentate oggi dalla Commissione europea, in vista della neutralità climatica da raggiungere nel 2050. Una riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra in misura del 55% sui livelli in essere nel 1990 è in programma entro il 2030.
“Gli obiettivi da raggiungere hanno già una base legale e gli imprenditori agricoli sono pronti a investire sulle nuove tecnologie per aumentare la sostenibilità ambientale. Anche con le energie rinnovabili possiamo dare un importante contributo, e vanno nella giusta direzione le proposte della Commissione per rilanciare la politica forestale” – sottolinea Giansanti.
“Resta però aperta la questione della concorrenza esercitata dai prodotti ottenuti nei Paesi terzi dove vigono sistemi di produzione e normative meno rigorose di quelle europee. Per essere efficace – aggiunge il presidente di Confagricoltura – l’azione contro il cambiamento climatico deve essere globale. Anche per il settore agroalimentare deve essere istituita una ‘tassa’ sull’importazione di prodotti ottenuti con metodi più inquinanti e con una minore tutela delle risorse naturali”.
“La Francia ha già annunciato che la questione della reciprocità delle regole nell’ambito degli accordi commerciali sarà uno dei punti qualificanti del programma per il semestre di presidenza della UE dal 1° gennaio 2022. Siamo certi – conclude Giansanti – che il governo francese potrà contare sul pieno sostegno dell’Italia”.