Maltempo in tutta la penisola e grandine su alcuni territori stanno mettendo a rischio la produzione nazionale di frutta estiva, già decimata delle temperature instabili dei mesi scorsi con cali che vanno dal 30% per le ciliegie al 40% per le pesche e nettarine fino 50% per le albicocche. Sono le cifre di un’analisi della Coldiretti, che ha anche evidenziato che soprattutto Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata sono stati colpiti dalla grandine, l’evento più temuto nelle campagne perché in questo momento della raccolta provoca danni irreversibili ai prodotti agricoli distruggendo in una manciata di minuti il lavoro di un intero anno.
Siamo di fronte in Italia – precisa la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
Il risultato è che in Italia la produzione nazionale complessiva di ciliegie è scesa attorno agli 80 milioni di chili ma la Coldiretti stima anche un raccolto di pesche e nettarine di circa 722 milioni di chili mentre per le albicocche la produzione è crollata a 154 milioni di chili. La produzione italiana di frutta estiva – sottolinea la Coldiretti – è stata dunque duramente compromessa con danni stimati complessivamente vicino al miliardo di euro.