Nuova emergenza di manodopera in agricoltura

Nella campagna primaverile di raccolta le aziende agricole andranno incontro ad una carenza di manodopera molto simile a quella vissuta durante l’emergenza Covid dello scorso anno. Lo afferma L’Informatore Agrario, che fa notare che molti lavoratori sono rientrati nei Paesi d’origine nel 2020 per sfuggire alla pandemia e non sono più tornati, altri non riescono a raggiunge l’Italia a causa dei blocchi alle frontiere.

Il risultato, per un settore dove il 32% dei suoi operai è straniero, è una tendenza generale negativa sui nuovi contratti di lavoro e una conseguente situazione di allarme per la prossima raccolta di primavera, con l’assegnazione delle quote di lavoratori extracomunitari stagionali previste dal decreto-flussi 2020 che procede a rilento in diversi territori e un decreto 2021, che dovrebbe assegnare ulteriori quote, ancora fermo.

Inoltre, osserva il settimanale, la stragrande maggioranza delle domande di regolarizzazione dei lavoratori impiegati in agricoltura non è ancora stata esaminata dalle Prefetture. Ad alimentare ulteriormente l’incertezza sono poi i contratti di lavoro stagionale instaurati in seguito alla presentazione dell’istanza di regolarizzazione: questi hanno già esaurito la loro durata naturale senza che l’iter amministrativo di regolarizzazione sia stato concluso.

Si tratta di 30.000 lavoratori già presenti e dichiarati che vanno messi nella condizione di continuare a lavorare regolarmente nel più breve tempo possibile. Tra le possibili soluzioni urgenti da adottare, secondo L’Informatore Agrario, l’ulteriore proroga di titoli e permessi di soggiorno dei cittadini extracomunitari in scadenza o l’attuazione di provvedimenti come il cosiddetto decreto-flussi e della sanatoria voluta dall’ex ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova.

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