La presenza sull’etichetta di informazioni sulla sostenibilità dei prodotti genera un incremento delle vendite di 18 prodotti su 100 venduti in supermercati e ipermercati italiani. Lo rivela l’ottava edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy. Analizzando le etichette di oltre 115 mila prodotti è emerso che le quasi 6.500 ‘private label’ che riportano sulle loro confezioni almeno un claim relativo al mondo della sostenibilità hanno fatturato ben 1,7 miliardi di euro, segnando una crescita di +10,2% in 12 mesi.
I valori presenti in etichetta su cui si è focalizzato lo studio sono stati categorizzati in 4 panieri: Agricoltura e allevamento sostenibili, Responsabilità sociale, Management sostenibile delle risorse e Rispetto degli animali.
Nella categoria Agricoltura e allevamento sostenibili, ciò che viene considerato maggiormente rilevante è senz’altro il claim “senza antibiotici”, così come le diciture “ingredienti 100% naturali” con indicazioni di “filiera/tracciabilità” e certificati biologici. Un leggero calo è stato registrato in merito alle vendite di prodotti “senza OGM”.
In merito alla Responsabilità sociale, invece, ciò che viene maggiormente preso in considerazione dai consumatori è la presenza di certificazioni FSC, Fairtrade e UTZ, relative alla gestione responsabile delle foreste per la produzione di varie tipologie di packaging di prodotto.
Per quanto riguarda il Management sostenibile delle risorse, i consumatori sono più propensi a scegliere quei prodotti i cui ingredienti siano “vegetali” e “privi di fosfati” e le cui confezioni siano biodegradabili e/o compostabili.
Il Rispetto per gli animali è la categoria che sta a cuore a moltissime persone che ritengono fondamentale acquistare prodotti ottenuti mediante tecniche di pesca sostenibile e per i quali non siano stati effettuati test condotti su animali.
a cura di Federica Visco © Riproduzione riservata
