Le confessioni gastronomiche di Sergio Friscia in una intervista di Italian Food News

Sergio Friscia

Un intenso pomeriggio lavorativo merita poi una pausa per ricaricare le batterie, e allora, sdraiata sul divano, inizio a sfogliare, senza avere la vera intenzione di leggere qualche libro, ma i miei occhi poi ricadono su un titolo in particolare: “Un girovita da mediano – Come diventare un artista di un certo peso”. In copertina il viso di Sergio Friscia, che mi regala subito un sorriso. Ho già letto questo libro, grazie al quale ho scoperto tantissime cose, sconosciute ai più, di questo artista poliedrico. Allora mi si accende immediatamente una lampadina…

Sergio Friscia, palermitano DOC, classe 71’segno zodiacale toro. Wikipedia dice di lui:  un DJ, animatore, un comico, un cabarettista, imitatore, uno showman, conduttore radiofonico, conduttore televisivo, Attore. Io dico di lui: amico leale, sincero, disponibile, una Persona amabile e cortese, con quel quid in più … Ho il numero di telefono, lo chiamo ed organizziamo una chiacchierata, non avevo dubbi sulla sua immensa disponibilità.

Ciao Sergio, come stai?

Molto bene grazie, gioia mia.

Mi appare in videochiamata, rilassato, e sempre sorridente, i capelli… quelli rimarranno nei miei occhi come ricordo indelebile.

Sergio mi sono sempre chiesta, ma i Vip che rapporto hanno con il cibo? Quello che ci mostrano non sempre è realtà…

Allora il mio rapporto con il cibo è molto buono e si vede, (sorride). Sono cresciuto in una famiglia, in cui mio padre cucinava molto bene, ed io amavo osservarlo. Mi ricordo quando ero piccolo, vedevamo insieme i film di Bud Spencer e Terence Hill, e spesso i protagonisti si ritrovavano a riscaldare i fagioli in scatola. Alla fine del film esprimevo il desiderio di mangiare i fagioli, mio padre si divertiva a prepararmeli, con tanto di scarpetta finale, questo ci rendeva molto complici.  Devo dire che anche mia nonna adorava cucinare e grazie a lei ho conosciuto un pesce che poche persone conoscono, la spatola, detto anche pesce bandiera, che credo sia un pesce buonissimo, lei lo preparava impanato, tipo le cotolette di carne, estremamente gustoso.

E tu? Dicono, buon sangue non mente…

Io sono sempre stato autonomo, ho lasciato casa molto presto e di conseguenza ho imparato a cucinare. Da giovane ho sempre lavorato, come Dj, animatore, tante serate di cabaret, anche per non chiedere la paghetta ai miei e pesare sull’economia familiare, preferivo sempre essere indipendente. Vivendo solo, sono diventato il fulcro della mia comitiva, gli amici venivano a casa ed io reduce degli insegnamenti di mio padre e di mia nonna, ho sempre cucinato volentieri. Questo mi ha permesso di sperimentare, di provare sempre cose nuove. Sono anche diventato abbastanza bravo, pur non avendo le basi tecniche. Invento, creo…

In fondo è peculiarità degli artisti come te, inventare e creare, ma cosa ti piace cucinare in particolar modo?

Io sono un “pastaro” nato, per cui ti dico assolutamente i primi piatti, e quella che mi riesce meglio devo dire che è la pasta con i ricci, che sembra una cavolata, ma è difficilissima, basta poco per rovinare tutto. Poi sono uomo di mare, anni fa i ricci si pescavano in apnea e si mangiavano in riva al mare, (ti parlo di tanti anni fa), ora sono felice che abbiano imposto delle limitazioni per proteggere i nostri fondali. Per la pasta sono portato, invece per i dolci un po’ meno. Una volta mi sono divertito a preparare le arancine, durante lo show di Benedetta Parodi. Ecco penso che anche una semplice pasta con il tonno , con le dovute accortezze possa essere squisita.

Se dovessi paragonarti ad un piatto di pasta cosa sceglieresti?

Da quando sono a Roma forse la carbonara, ma di quelle fatte bene, per la Sicilia invece un piatto di pasta con ricci, vongole e bottarga ed un gambero in cima.

Mi hai accennato che ti piace sperimentare? Tipo?

Ma tutto, per esempio se ho degli avanzi, tipo il formaggino cerco di accorparlo in modo adeguato con altre cose e sono sempre stato fortunato, sono venuti fuori dei piatti discretamente buoni.

Mi diverto molto. Poi penso che la tavola, (pranzo o cena o semplice aperitivo) sia un momento di aggregazione ed il momento in cui nascono le idee più belle. La maggior parte dei miei spettacoli, o soggetti di film, sono nati a tavola, chiacchierando, lasciami il termine, cazzeggiando, tra un bicchiere di vino e l’altro. miglior luogo per una perfetta riunione.

Non posso che concordare, a tavola sei rilassato, non sei teso.

 Esatto, e spesso raggiungi degli obiettivi, che non avresti raggiunto, stando seduto alla tua scrivania davanti ad un computer.

Sergio tu lavori tanto, Radio Rds, cinema, teatro, tv, come gestisci i momenti di pausa pranzo, a volte credo che tu neanche abbia il tempo di mangiare.

Ti devo dire che il delivery mi ha salvato la vita, quando so di avere tempi ristretti, mi ordino un bel sushi, e come ti dicevo, sperimento anche nel degustare la cucina che non è propriamente italiana, il messicano ad esempio, e ricordo che una volta ho perso una sfida in radio con Anna Pettinelli e mi ha fatto provare tipo un insetto… non ricordo cosa fosse… ecco forse con quello sono proprio al limite.. ma in genere assaggio le pietanze diverse dalle nostre. Adoro il pesce crudo essendo siciliano e sono molto attento alla qualità. Per esempio ho dei punti di riferimento strategici, che mi permettono di avere un po’ di Sicilia a Roma.

Poi ti faccio una confessione… sono portatore di fame da quando sono nato….

Sei ghiotto?

Moltissimo, e ringrazio il mio fisico di ex atleta che mi supporta altrimenti sarei rovinato. Infatti mi basta poco per mettermi in forma.

Invece dimmi un po’ le donne che non sanno cucinare?

Non è un problema, a me piace cucinare per la mia donna, non sopporto le donne che al ristorante prendono insalata o cose del genere, mi piace la donna che mangia con gusto e anche porzioni abbondanti, con la quale si possa condividere il piacere della tavola. Le donne che mangiano le verdurine evito (sorride).

Tutto chiaro sei un buongustaio.

Si mi piace mangiare e bene, sono un tipo da trattoria dove mangi le specialità della casa, dove le porzioni sono anche abbondanti e ti godi il tempo per te, mi piace anche provare la cucina stellata ma spesso non  mi sento appagato e finisco per andare a mangiare al fastfood.

Abbiamo menzionato soltanto il salato, ma cosa mi dici dei dolci.

Adoro il tiramisù, poi amo il cioccolato, anche se ultimamente sto rivalutando la crema chatilly. Poi non mi piace la cassata, ma preferisco la versione al forno, quella senza glassa sopra e senza canditi.

La nostra chiacchierata si è prolungata per un bel po’ di tempo, tra consigli, creme, pizze, luoghi dove andare a mangiare, Sciacca per provare la “Tabisca Saccense” sul cui bordo è consigliabile spalmare della maionese e tanto tanto altro.

Sergio è arrivato il momento… dimmi qualcosa che non so…

Ti porto a mangiare la pizza…ecco non lo sapevi..

Sorride…

Amo gli animali, adoro immergermi nella natura e regalarmi del tempo. Mi piacerebbe avere un agriturismo pieno di animali dove posso godere di cibo e vino buono, la location perfetta sarebbe dietro la duna dove poi c’ è il mare con la sabbia bianca e l’acqua cristallina…non pretendo molto…

Il 27 aprile sarà il giorno del mio cinquantesimo compleanno sto valutando l’opzione di trasferirmi su di una barca e vivere in mare aperto, dopo 35 anni di carriera…..me lo merito.

Sai cambiano le priorità ad un certo punto ti ritrovi a fare un bilancio…ed il tuo punto di vista non è piu’ quello che avevi a 20 anni. Non faccio parte di un sistema che voleva togliermi la libertà di scelta, e ne sono fiero e per questo devo solo dire grazie al pubblico che in questi 35 anni mi ha sempre sostenuto, e gratificato. Possono togliermi un ruolo, una conduzione, ma non mi toglieranno mai l’affetto della gente.

Abbiamo continuato a parlare di sogni da realizzare e quelli non facilmente realizzabili, di progetti fermi nel cassetto in attesa di essere letti e in attesa di vederli prendere forma,  di passioni, di rammarico, di qualche delusione… ma poi Sergio ha la capacità di ridimensionare tutto con quella sua risata contagiosa, impossibile non ridere con lui.

Grazie infinite del tempo di cui mi hai fatto dono, grazie per la tua semplicità e per distinguerti dal resto….. Grazie per i consigli culinari e non vedo l’ora di ritornare nella bella Sicilia…intanto continuerò a seguirti tutti i giorni in Radio e sui social grazie ai quali spesso regali delle chicche pazzesche.

a cura di Raffaela Anastasio © Riproduzione riservata

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