Le colture di stagione messe in pericolo dal maltempo e dal freddo improvviso

Cia-Agricoltori Italiani, facendo il punto della situazione nell’agricoltura italiana da Nord a Sud, pone l’accento sui disastri che il maltempo produce in tutta la penisola. Il ciclone polare Thor sta portando con sé un inverno realistico ma i danni all’agricoltura si calcolano su almeno un 30% delle colture di stagione: radicchio, cavolo e finocchi in Veneto, carciofi nel Lazio, semine di cereali sotto smottamenti e frane in Campania. E non solo: oltre ai campi, anche serre ed allevamenti che, colpiti da vento forte, piogge battenti e nubifragi, sono sconquassati e messi in pericolo. La stima delle perdite complessive è di oltre 10 miliardi di euro, che vanno a sommarsi a quelle per gli eventi estremi del 2022.

Il maltempo si aggiunge, e non risolve, la questione siccità, che resta un problema serio -interviene il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini-. Impone una visione di lungo periodo, ma anche interventi immediati di contenimento e gestione delle acque. Servono belle nevicate sulle Alpi almeno fino a marzo per vedere gli invasi idroelettrici e i grandi laghi a livelli accettabili per irrigare i campi. Intanto, però cambiamo passo rispetto alla crisi climatica. Passiamo dalle parole ai fatti, con misure e strumenti per un’agricoltura davvero più resistente agli eventi estremi”.

Nella Lombardia delle risaie, segnala Cia, si pensa alla sommersione invernale per contrastare l’estate siccitosa, caricando le falde acquifere in vista delle semine, ma il processo risulta ancora complesso e costoso, sebbene alternativa tampone in mancanza di nuovi invasi.

Il Lazio, invece, vive ancora una situazione siccitosa estrema sul litorale Nord con precipitazioni, fino ad ora, al di sotto della media per oltre il 70%. Le ripercussioni sono evidenti sui costi maggiori in bolletta per il ricorso ai pozzi del consorzio di bonifica per irrigare e per il carburante dei trattori in attività.

In queste ore, è stato d’allerta arancione in Campania che riapre per tutti, anche la questione del rischio idrogeologico. Fiumi esondati, campi e strade allagate sono fotografie del maltempo, ovunque, da Nord a Sud, dove sta montando la preoccupazione per l’allerta nubifragi in Calabria, Molise e Abruzzo.

Venti gelidi e neve, dopo fioriture anticipate e desertificazione sono, invece, il timore per molti produttori agricoli nei settori adriatici centro-meridionali fino in Puglia.

Ci sono quasi 4 miliardi, di cui 2,9 dal Pnrr, per potenziare e migliorare l’efficienza del sistema idrico nazionale e fronteggiare gli effetti della crisi climatica. C’è un Governo a lavoro sulla valutazione, entro giugno, dei progetti per il piano invasi. Anticipiamo le procedure lavorando sulla prevenzione e costruendo con il territorio le strategie e le soluzioni più adatte per non ricadere in continui stati d’emergenza -conclude il presidente nazionale di Cia, Fini-. Allo stesso tempo, puntiamo sulla ricerca per il miglioramento genetico attraverso le tecniche di evoluzione assistita necessaria a colture più resistenti alle calamità naturali”. 

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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