L’Italia e FAO in una collaborazione per aiutare i paesi in difficoltà alimentare

In foto: "Abbiamo bisogno di cooperazione e alla FAO siamo pronti ad avere soluzioni e proposte per lavorare insieme", ha detto Qu, intervenendo al 2° Dialogo Ministeriale Mediterraneo sulla Crisi Alimentare. L'incontro è stato convocato da Antonio Tajani, Ministro italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e l’Italia lavoreranno insieme per sostenere i paesi più bisognosi del Mediterraneo nei settori della gestione dell’acqua, delle perdite e degli sprechi alimentari, dell’uso efficiente e dell’accesso ai fertilizzanti, dell’innovazione e della ricerca, ha dichiarato oggi il Direttore Generale QU Dongyu

Abbiamo bisogno di cooperazione e alla FAO siamo pronti ad avere soluzioni e proposte per lavorare insieme”, ha detto Qu, intervenendo al 2° Dialogo Ministeriale Mediterraneo sulla Crisi Alimentare. L’incontro è stato convocato da Antonio Tajani, Ministro italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in continuità con le discussioni tenutesi a giugno. 

Il Direttore generale ha osservato che la maggior parte dei Paesi della regione mediterranea sono importatori netti di cibo e “molti di essi hanno una forte dipendenza dalle importazioni di prodotti alimentari di base come cereali, oli vegetali e semi oleosi, legumi o zucchero“, ha dichiarato Qu. 

La FAO ha accolto l’Iniziativa sui cereali del Mar Nero, mediata sotto gli auspici delle Nazioni Unite e della Turchia, come un importante primo passo per migliorare la disponibilità di cibo nella regione.  

Dalla firma dell’accordo nel luglio 2022 al 27 novembre 2022, sono stati esportati quasi 12,2 milioni di tonnellate di cereali e altri prodotti alimentari ucraini.  

Riconoscendo tuttavia che una maggiore disponibilità di cibo è solo un primo passo necessario per migliorare la sicurezza alimentare, la FAO ha proposto una linea di credito speciale, nota come Food Import Financing Facility (FIFF), da estendere ai Paesi a basso reddito che devono far fronte a un’acuta necessità di importazioni alimentari. 

Quattro Paesi della regione mediterranea – Siria, Egitto, Tunisia e Libano – potrebbero beneficiare del FIFF. Il concetto di FIFF è stato in seguito adottato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) ed è ora noto come “Finestra per lo shock alimentare” del FMI.  

Qu si è detto fiducioso che con il FIFF/Finestra per gli shock alimentari, un numero crescente di paesi vulnerabili diventerà più resiliente agli shock derivanti dal mercato alimentare globale. 

La FAO si sta inoltre impegnando a promuovere l’uso di mappe dei nutrienti del suolo per migliorare l’efficienza nell’uso dei fertilizzanti, riducendo così i costi di produzione e aumentando la produttività, con risultati positivi immediati a livello nazionale, ha detto il Direttore Generale. 

Ma “non c’è sicurezza alimentare senza pace, e sebbene si possano ottenere progressi e miglioramenti, abbiamo bisogno di pace e stabilità immediate per poter affrontare l’attuale crisi alimentare“, ha sottolineato Qu. 

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