Siccità e guerra bloccano la produttività di mais per ettaro

Istat ha diffuso i dati della raccolta di mais per la campagna di commercializzazione 2022/23. A causa delle difficoltà causate dal conflitto tra Russia e Ucraina, le temperature elevate e la siccità negli USA e nella UE le rese per ettaro sono state seriamente compromesse; si stima una contrazione annua dei raccolti a 5,2 milioni di tonnellate nel 2022 (-14,5%) con rese in calo del 13%.

Queste indicazioni verranno verosimilmente riviste al ribasso; infatti, le informazioni ricevute dagli operatori prefigurano flessioni dei rendimenti unitari anche superiori al 30% in ragione di condizioni climatiche decisamente compromissive in termini di elevate temperature e carenza di acqua per irrigazione.

Al contrario, per l’orzo e la soia le stime attuali indicano una situazione produttiva più favorevole. Al netto degli elementidi criticità più generali, una prima ipotesi circa l’evoluzione di breve termine dell’andamento del mercato di tali prodotti, potrebbe considerare il mantenimento dei prezzi del mais su livelli ancora piuttosto sostenuti, mentre per la soia i fondamentali indicherebbero un calo dei listini.

La campagna 2021/22 si è conclusa con il raggiungimento di prezzi record che sono arrivati a sfiorare in media 306 euro/t per la granella di mais, 282 euro/t per l’orzo e 626 euro/t per la soia. Tra luglio e settembre 2022 le quotazioni sono risultate instabili per il mais, in lieve crescita per l’orzo, mentre il prezzo della soia ha mostrato un significativo ripiegamento dei listini.

Nel 2021, nonostante la riduzione dei volumi di mais importati dall’Italia, è peggiorato il disavanzo commerciale in conseguenza della consistente rivalutazione dei prezzi medi all’import. È peggiorato anche il deficit della bilancia commerciale dell’orzo e della soia, per i quali, però, oltre all’aumento dell’import in valore si è registrato anche l’incremento dei volumi. Durante i primi sette mesi dell’anno in corso, è proseguito il peggioramento del saldo commerciale per tutti i prodotti in esame a causa dell’ulteriore forte rivalutazione dei prezzi internazionali.

La netta contrazione dei raccolti di mais stimata in Italia nel 2022 comporterà inevitabilmente un incremento delle importazioni di granella per soddisfare la domanda dell’industria mangimistica. Dal lato della produzione di mangimi, tuttavia, si stima una flessione dei volumi prodotti da attribuire alla riduzione delle consistenze dei capi allevati causata dagli elevati costi di produzione.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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