Impennata dei prezzi del cibo, con verdura a +16,7%

Secondo un’analisi effettuata dalla Coldiretti sui dati Istat in merito all’inflazione, è emerso che sono in continuo aumento i prezzi dei prodotti alimentari, ed in particolare delle verdure che, con un +16,7%, ha conseguenze importanti per la spesa delle famiglie italiane. In generale a settembre di quest’anno si è evidenziata una crescita esponenziale dei prezzi del cibo, giunti a +11,5% rispetto allo stesso periodo del 2021, crescita che non si verificava dal luglio 1983.

Dati questi aumenti, gli italiani stanno diminuendo drasticamente gli acquisti di frutta e verdura, con l’11% in meno rispetto allo scorso anno. Sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia emerge che gli italiani hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance.

Una situazione destinata ad avere un impatto sulle famiglie più deboli che riservano una quota rilevante del proprio reddito all’alimentazione. E’ anche da dire che oltre 2,6 milioni di persone sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione, costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022.

“Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “bisogna intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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