UE: tagli per l’utilizzo dei fitofarmaci

La sostenibilità economica degli agricoltori, occupati nella produzione di cibo per la sicurezza alimentare del paese, non mette in difficoltà la sostenibilità ambientale. La proposta da parte della Commissione Ue, che dal 50% ipotizzato per il 2030, raggiungerebbe addirittura una diminuzione del 62% dell’utlizzo degli agrofarmaci chimici e al -54% delle sostanze attive  designate alla loro sostituzione nella protezione delle colture, mette in preoccupazione Cia-Agricoltori Italiani.

Vengono contestati brutalmente questi obiettivi di riduzione, che scarseggiano di progressività e sono stati fissati dalla Commissione in maniera del tutto arbitraria, preferendo esclusivamente l’impatto comunicativo. La proposta del nuovo regolamento Ue si basa sull’intensità d’utilizzo dei prodotti fitosanitari che, nei paesi mediterranei è certamente maggiore che nel resto d’Europa per la preponderanza di colture altamente specializzate.

Secondo quest’ultima, la Commissione dimentica gli sforzi già compiuti nella riduzione dei prodotti fitosanitari dall’Italia, che è il primo in Europa sia per superficie agricola biologica, sia per aver adottato la certificazione di qualità per la produzione integrata.

Cia sostiene, l’obiettivo globale di riduzione degli agrofarmaci, come testimoniato dal progetto con Ibma e dalla collaborazione con AIPP, associazione per la protezione delle piante, una delle principali società scientifiche italiane. Il progetto Ibma è mirato ad ampliare la diffusione e la sperimentazione delle tecniche di biocontrollo per la difesa integrata delle colture. L’obiettivo è di costruire un nuovo modello operativo funzionale a tutto il mondo agricolo, che risponda in maniera incisiva agli obiettivi di sostenibilità richiesti dal Green Deal

Non crede, infine, che obiettivi di riduzione quantitativa vincolanti a livello europeo siano l’approccio giusto, anche per la scarsa rilevanza dei dati disponibili; appare, invece, più efficace la strada dell’adozione della difesa integrata da parte degli agricoltori, per la quale però sono necessari una maggiore disponibilità di agrofarmaci a basso impatto, linee guida chiare e supporto tecnico all’agricoltore.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui