L’aumento dei prezzi blocca i consumi delle famiglie

C’è un aumento, registrato nel mese di maggio, per le vendite a valore del +1,9% rispetto al mese precedente. Questo è quanto risulta dai dati Istat, che evidenziano un +1,4% per i beni alimentari e un +2,4% per quelli non alimentari. Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione: “Come fotografa la recente rilevazione che abbiamo condotto con Ipsos sul sentiment dei consumatori, il 76% degli italiani si ritiene molto preoccupato dall’incremento dell’inflazione sul proprio bilancio familiare e l’89% ha dichiarato che adotterà qualche strategia difensiva, quasi 9 italiani su 10.”

Buttarelli, commentando questa situazioneafferma che “a livello tendenziale, continuiamo a registrare una forbice tra i dati rilevati sulle vendite a valore, in crescita a causa dell’aumento dei prezzi, e quelli sull’andamento a volume, che evidenziano un ulteriore calo dei consumi alimentari su cui impatta fortemente il clima di incertezza economica delle famiglie.”

Buttarelli aggiunge: “Tra le principali azioni che verranno messe in atto per contrastare l’aumento dei prezzi figurano la riduzione dei consumi (39%), l’attenzione agli sprechi insieme all’acquisto dei beni strettamente necessari (36%) e la ricerca di soluzioni più economiche a parità di prodotti (33%), a discapito della qualità

La voglia di normalità dopo oltre due anni di pandemia e la stagione estiva stanno in parte controbilanciando in queste settimane questo sentiment negativo, ma nei prossimi mesi potremmo trovarci a fronteggiare una vera e propria crisi dei consumi.

Conclude Buttarelli: “Per questo è essenziale intervenire al più presto con delle misure concrete che permettano di tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, a cominciare da quelle con figli, per sostenere i consumi dei prossimi mesi e salvaguardare in questo modo la tenuta economica del Paese.”

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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