Cibo per bambini: solo 20 prodotti su 344 sono sani

Dall’inchiesta effettuata dall’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori (ACSI, Konsumentenschutz, FRC) emerge un dato sconcertante sull’alimentazione dei bambini. Secondo questa indagine il 94% dei prodotti alimentari per l’infanzia sono troppo zuccherati, troppo salati o troppo grassi. In media le derrate alimentari sono costituite dal 33% di zucchero. L’ACSI, la Konsumentenschutz e la FRC esigono una maggior trasparenza e una limitazione del marketing indirizzato ai bambini. In futuro, è necessario che il numero di prodotti con un profilo nutrizionale equilibrato sia nettamente maggiore rispetto al dato emerso da questa indagine: 20 prodotti equilibrati su 344 presi in esame

Sono stati presi in esame tutti i prodotti di panetteria, i latticini, i cereali per la colazione, le bibite, gli snacks e così via, il cui imballaggio si rivolge specificamente ai bambini. Questo corrisponde a 344 prodotti in vendita presso Coop, Migros, Aldi, e Lidl. Ognuno di essi è stato esaminato per verificare se corrispondesse al profilo nutrizionale dell’OMS che designa alimenti sufficientemente equilibrati per essere pubblicizzati per i più piccoli. Il risultato è catastrofico: 94% dei prodotti contengono troppi zuccheri, sale o grassi. L’apporto di zucchero è particolarmente problematico, cosa che l’ACSI denuncia regolarmente da tempo, sensibilizzando anche sull’effetto cumulativo dato dal consumo di diversi alimenti contenenti zucchero durante la giornata.

L’industria agroalimentare compromette la salute dei consumatori più giovani. Secondo un recente rapporto dell’OMS, in Svizzera, il 23% dei bambini di età compresa fra 5 e 9 anni sono in sovrappeso. Per quanto riguarda la fascia 10-19 anni, si tratta del 21%. Le cifre su scala europea sono rispettivamente del 30% e del 25% nelle medesime fasce d’età. Ulteriori dati non ancora resi pubblici indicano che i due anni di pandemia hanno ulteriormente peggiorato la problematica legata al sovrappeso e all’obesità. Le conseguenze si fanno sentire sia sulla salute fisica che mentale. Inoltre i bambini in sovrappeso corrono un forte rischio di restarlo anche da adulti e di soffrire precocemente di diabete e malattie cardiovascolari.

Visto che su 344 prodotti, soltanto 20 corrispondono ai criteri indicati dall’OMS, le tre organizzazioni di difesa dei consumatori chiedono delle misure per migliorare questa situazione disastrosa. Si chiede in particolare:

  • Di rendere obbligatorio il Nutri-Score su tutti i prodotti che tramite l’imballaggio si rivolgono ai bambini
  • Di autorizzare la pubblicità soltanto per quei prodotti che rispettano i criteri dell’OMS e di vietare l’uso di affermazioni salutistiche o nutrizionali per quei prodotti che non le rispettano
  • Di integrare nella prossima revisione della Legge federale sulle derrate alimentari il fatto che il Consiglio federale possa, laddove necessario, limitare il marketing rivolto ai bambini
  • All’USAV di abbandonare la via delle misure volontarie inefficaci ed esigere invece sforzi e obiettivi concreti e vincolanti da parte dell’industria agroalimentare

“Una limitazione efficace del marketing rivolto ai bambini è assolutamente necessaria – constata Ivana Caldelari Magaton, redattrice responsabile de La Borsa della Spesa che ha seguito l’inchiesta per l’ACSI – in quanto gli impegni volontari non raggiungono gli obiettivi di rendere il marketing più responsabile e i prodotti realmente adeguati”. Né lo Swiss Pledge né la riduzione volontaria dei contenuti di zucchero secondo la dichiarazione di Milano hanno sortito effetti significativi. È tempo di finirla con le promesse vuote!

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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