La crisi russo-ucraina sull’agroalimentare italiano

L’Ismea ha monitorato gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina sui mercati agroalimentari con report in cui si evidenziano il ruolo di Russia e Ucraina nell’ambito del commercio mondiale agroalimentare e l’esposizione dell’Italia per l’approvvigionamento di alcuni prodotti agricoli.

L’Indice generale FAO, che monitora l’andamento dei prezzi internazionali delle commodity agricole, è risultato in costante crescita fino a maggio 2021 (+39,7% vs maggio 2020). L’incremento più consistente ha riguardato gli oli vegetali (+124,5%), trainati dall’aumento delle quotazioni della soia, lo zucchero (+57,3%) e i cereali (+36,6%), spinti in larga parte dall’aumento dei prezzi del mais; a seguire i lattiero-caseari (+28,0%) e le carni (+10,0%).

La recente dinamica internazionale dei prezzi evidenzia tensioni confrontabili con le precedenti fiammate del mercato del 2008 e del 2011; tuttavia, i prezzi dei cereali si mantengono a maggio 2021 più bassi del 18,5% rispetto ai livelli massimi di marzo 2008, mentre gli oli vegetali solo del 2% rispetto ai massimi di giugno 2008.
Le attuali tensioni e i conseguenti rialzi sono andati a innestarsi su situazioni che, al netto della crescita della domanda cinese per il mais, non presentavano elementi oggettivi di criticità: produzione, domanda e stock erano e sono, ad oggi, in linea con un contesto di quasi normalità.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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