Cresce la GDO: nel 2022 si stima +1,3%

L’Area Studi Mediobanca ha presentato la nuova edizione dell’Osservatorio sulla GDO italiana a prevalenza alimentare. Lo studio copre il 96% del mercato. I dati preliminari dei grandi retailer internazionali quotati indicano vendite nel 2021 in aumento del 3,6%; non si arresta l’esplosione del canale on-line (+50% circa) raggiungendo il 3% del mercato italiano. Per il 2022 la Distribuzione Moderna in Italia dovrebbe avanzare dell’1,3%. Il perdurare dell’inflazione ha favorito la ripresa della pressione promozionale che ha raggiunto nel I semestre 2021 il 27,9%. Nel 2021 la concentrazione del mercato italiano è stabile: la market share dei primi cinque retailer è pari al 57,6%, restando al di sopra di quella della Spagna (56,4%), ma lontana da Francia (78,6%), Gran Bretagna (75%) e Germania (73,4%). Nel 2021 Conad detiene la maggiore quota di mercato con il 15%, seguita da Selex al 14,5% e dalle Coop al 12,3%. Nel 2011 le Coop erano il primo gruppo con il 15,3%, seguite da Conad al 10,6% e da Selex all’8,1%.

MD è campione di crescita delle vendite tra il 2016 e il 2020: +10,7% medio annuo, seguita da Crai (+9,2%) e Lidl Italia (+8,4%). Seguono il discount Eurospin (+7,8%), Agorà (+7,6%) e Conad (+6,5%). Nell’ultimo anno è Crai a realizzare la migliore performance (+15,9%), davanti a MD (+14,5%), Conad (+12,4%) e D.lt (+12,2%). In termini di redditività del capitale investito (Roi) primeggia MD (22,7%), seguita da Eurospin (20,2%), Crai al 13,7%, Lidl Italia al 13,4% e Agorà al 12,3%. Tutti i restanti operatori sono sotto la doppia cifra, capeggiati da Selex al 9,5%. Esselunga si conferma regina di utili cumulati tra il 2016 e il 2020: 1.212 milioni, a poca distanza da Eurospin a 1.137 milioni, VéGé a 995 milioni, Selex a 962 milioni e Conad a 945 milioni. Carrefour ha cumulato perdite per 604 milioni, Coop per 460 milioni. Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2020 pari a 4.046 milioni, seguita PAC 2000 A (Gruppo Conad) a 3.654 milioni e Conad Nord Ovest a 2.605 milioni che precede Unicoop Firenze a 2.329 milioni. Il prestito soci del sistema Coop appare in costante declino dai 10,7 miliardi del 2015 agli 8 miliardi del 2020 (stabile rispetto al 2019). Negli ultimi 5 anni le Coop hanno realizzato proventi finanziari netti per 854 milioni e subìto svalutazioni finanziarie per 791 milioni.

Le aziende della Distribuzione Organizzata con fatturato superiore a 500 milioni sono ventitrè, dalla Finbre (Maxi Dì) con 2.371 milioni, alla Poli con 518 milioni. Alcune hanno segnato nel 2020 performance rilevanti in termini di Roi: Italmark (Italbrix) al 33,3%, Gruppo Arena al 24,5%, Multicedi al 23,6%; Italmark (Italbrix) ha realizzato anche il maggior incremento di fatturato nel 2020 (+23,5%) seguita da Verofin (Tigros) in crescita del +22% e Gruppo Arena del +21,2%. In aggregato i ventitrè operatori fatturano 24,7 miliardi, sono cresciuti nel 2020 del 7% e segnano un Roi medio dell’8,7%.

Le imprese della GDO trattano diffusamente il tema della sostenibilità all’interno di sezioni dedicate dei propri siti internet. La differenza tra le società estere e quelle nazionali è evidente se si considera la redazione di un Report sociale o di sostenibilità: totalitaria tra le prime, solo nel 56,3% dei casi per le seconde, seppur in aumento di 9,2 p.p. rispetto all’anno precedente. Con riferimento ai temi oggetto di misurazione analitica, i retailer italiani appaiono in ritardo rispetto ai grandi player internazionali. Quanto alle risorse umane, a fronte di forza lavoro femminile complessiva simile (62,9% in Italia, 58,3% all’estero), il divario aumenta per le posizioni manageriali: all’estero la quota sfiora il 40%, in Italia si ferma al 17%. Sui temi ambientali: la
quota di rifiuti differenziati è pari al 67,7% in Italia e al 72% all’estero. L’impegno profuso dai retailer stranieri per ridurre l’impatto ambientale ha portato a risultati più soddisfacenti rispetto a quanto fatto da quelli italiani: le società estere hanno ridotto l’intensità energetica del 12,9% e quella carbonica del 12,1%, quelle nazionali rispettivamente del 5,5% e del 6,6%.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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