Produzione del mais ai minimi storici: perso 1 miliardo di euro

CREA-Centro di Ricerca di Cerealicoltura e Colture Industriali per la Giornata del Mais ha presentato la seconda edizione delle “Linee guida per il controllo delle micotossine nella granella di mais e di frumento” e ha fatto il punto della situazione sulla campagna maidicola appena trascorsa. Si registrauna battuta d’arresto in termini di produzione e qualità con rese che si riducono, in base ai diversi areali, del -5% del -10 e del -15% (addirittura del -30% in alcuni casi), in conseguenza del calo delle superfici, di poco superiore a 591 mila ettari (-2% sul 2020, il valore più basso dal 2018), della flessione dei rendimenti unitari (-6% a 10,7 t/ha) e delle  temperature eccessivamente rigide in inverno e troppo elevate tra giugno e agosto. Performance negativa anche per la bilancia commerciale con un import netto al massimo storico: oltre 6,1 milioni di tonnellate e almeno 1,2 miliardi di euro.

“Ogni anno la giornata del mais è un’occasione di aggiornamento tecnico-scientifico sulle tematiche di interesse per le sue filiere, ma anche di confronto tra gli operatori sulle necessità emergenti e sulle scelte strategiche da porre in atto per la crescita del settore”- così Nicola Pecchioni, Direttore del CREA-Centro di Ricerca di Cerealicoltura e Colture Industriali al termine della Giornata del Mais, organizzata annualmente dal CREA Cerealicoltura e Colture Industriali.

Il cambiamento climatico con il relativo aumento delle temperature, la riduzione della quantità e l’alterazione della distribuzione delle piogge rischiano di penalizzare la maiscoltura, come altre attività agricole. L’analisi dei dati dal 1951 a oggi, registrata negli areali italiani, infatti, mentre da un lato conferma una sostanziale stabilità a livello pluviometrico, dall’altro però rileva un aumento sensibile delle temperature medie annue, che si innalzano da una media di 15.1°C (13.3 al Nord) per il periodo 1951-1980 a una di 16.3°C (14.7 al Nord) per il periodo 2001-2020. Il cambiamento climatico influisce, anche, sul contenuto in micotossine che dal monitoraggio della rete Qualità Mais del CREA di Bergamo, per il 2021, ha evidenziato una situazione eterogenea tra i diversi areali di coltivazione.

Studiare e comprendere il germoplasma del mais e i meccanismi alla base è fondamentale per migliorare la sostenibilità dei sistemi colturali e ottenere la tolleranza agli stress biotici e abiotici, attraverso il miglioramento genetico e la scelta di varietà che meglio si possano adattare a queste difficili condizioni. Ciò è reso possibile anche grazie al lavoro delle Reti Nazionali di confronto varietale, che annualmente forniscono informazioni utili sulla base dei dati ottenuti puntualmente e in maniera accurata per supportare questa scelta.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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