Boom nell’export di vino italiano

Vola il vino italiano sui mercati internazionali grazie all’export che nei primi 9 mesi segna un +15,1% rispetto al 2020, per un corrispettivo di oltre 5,1 miliardi di euro. Una performance – rileva Unione italiana vini (Uiv) – superiore anche al periodo pre-pandemico del 2019, con un incremento dell’11,6%. A trainare il settore sono l’Asti + 13%, il Prosecco + 40%, richiesto negli USA, i vini Dop imbottigliati + 18,8% e i fermi con un + 15,1%.

Secondo le elaborazioni su base Istat, il vino italiano guadagna posizioni in tutti i suoi fondamentali: oltre al valore, aumentano i volumi (+7,9%, 16,2 milioni gli ettolitri esportati) e soprattutto il prezzo medio, a +7%. Un dato importante, quest’ultimo, che però secondo Uiv va solo a parziale compensazione delle perdite che le aziende stanno subendo a causa del balzo dei costi di materie prime, di energia elettrica e trasporti. A trainare il mercato, l’ennesimo exploit degli sparkling che incrementano del 28,6% sia in volume che a valore.

Sul fronte delle destinazioni, in grande recupero l’extra-Ue, che fa segnare, sempre a valore, un +19, mentre l’export comunitario si attesta a +9,2%. Tra i Paesi variazioni positive in tutti i principali mercati, con il boom degli ordini dagli Stati Uniti (+23,1%), che rappresentano oltre 1/4 dell’export di vino tricolore. Performance significative sul podio della domanda anche delle altre 2 piazze: Germania a +7% e Regno Unito a +6,1%; in doppia cifra gli aumenti in Canada, Paesi Bassi, Francia, Svezia, Belgio, Russia e Cina (a +53,2%).

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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