Cibi semplici, piatti freschi, biologici, a base di farina di insetti: questo il futuro a tavola

Avremo cibi semplici, in tavola, con prodotti principalmente freschi. Sceglieremo piatti tradizionali e sani con l’aggiunta di qualche ingrediente nuovo: per esempio, la farina di insetti. E poi verdura di stagione, soprattutto, anche se la carne e un bicchiere di vino continueranno ad accompagnarci nei pasti. Che saranno soprattutto domestici, o qualche volta in locali vicino a casa.

Sono questi, resi noti al Muse di Trento in occasione di un talk dedicato alle “Visioni di futuro”, i primi risultati del grande esperimento di crowd foresight legato al racconto scientifico-letterario “A che ora è la fine del mondo? Scivolando verso il futuro”, uscito nel corso del 2020 per Edizioni Ambiente in ebook, firmato dagli accademici Andrea Segrè, agroeconomista e fondatore del movimento e della campagna Spreco Zero, e Ilaria Pertot, esperta di agricoltura sostenibile.

Ambientato in montagna e dedicato ai grandi temi del futuro del mondo post-covid, esempio di un genere letterario innovativo noto come “speculative nonfiction”, il racconto aveva conservato il finale aperto: proprio ai lettori si era chiesto di individuare uno sviluppo, lasciando libera la loro immaginazione e cimentandosi nella scrittura della conclusione.

Bastava scaricare gratuitamente l’ebook e contestualmente prendere parte a un esperimento di crowd foresight che richiedeva la propria visione per 7 scenari futuri nel periodo dei prossimi 5 anni. «Il termine foresightspiega Ilaria Pertot – non ha una vera e propria traduzione in italiano. Ci descrive nell’atto di immaginare correttamente ciò che accadrà in futuro e pianificare le nostre azioni presenti e future sulla base di questa conoscenza.

Il foresight è un processo partecipativo che permette di raccogliere e analizzare informazioni che ci aiuteranno a immaginare e costruire una visione di futuro a medio-lungo termine». «L’obiettivo – aggiunge Andrea Segrè – non è quello di fare profezie su un particolare scenario futuro, come se fosse predeterminato, ma considerare il futuro come qualcosa che possiamo creare o modellare, quindi influenzare con i nostri comportamenti e le scelte del quotidiano». Per l’elaborazione dei risultati è stato utilizzato il sistema Keyphrase Digger messo a punto da Moretti et. al. della Fondazione Bruno Kessler, Trento, e le visioni di 642 lettori intorno a 7 scenari futuri sono state elaborate basandosi su un totale di 157.151 parole e 979.908 caratteri.

Molte le riflessioni incrociate anche intorno alla produzione del cibo: «l’agricoltura – racconta ancora Pertot – sarà soprattutto biologica, si ridurrà molto l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici prediligendo la filiera corta che favorirà l’acquisto nel negozio di prossimità, nel supermercato vicino a casa o direttamente dal produttore. Ci sarà comunque spazio anche per un po’ di produzione convenzionale che però diventerà più sostenibile soprattutto con l’agricoltura di precisione». «Anche il mondo del lavoro e il nostro modo di lavorare cambieranno – osserva Segrè – Sarà soprattutto un lavoro gestito in autonomia e in un contesto altamente tecnologico, caratterizzato prevalentemente da smart working. Per chi lavora in città, gran parte dell’attività si farà da casa, molti però si proiettano in un lavoro in campagna a contatto con la natura».

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