Alimentazione sostenibile, collaborazione, consapevolezza, educazione. Queste alcune parole chiave che descrivono Foodnected, il progetto presentato nei giorni scorsi in un incontro parte del programma di Terra Madre Salone del Gusto. Raccontano il progetto Paula Barbeito, coordinatrice di Foodnected a Slow Food, Alessandro Galli, ricercatore e direttore del programma Mediterraneo-MENA a Global Footprint Network; Marta Cavallé, coordinatrice progetto Mediterraneo a LIFE; Miquel Camps, direttore dei progetti a GOB Menorca; Julien Semelin, Manager del programma Mediterraneo alla MAVA Foundation.
Finanziato dalla Fondazione MAVA, Foodnected intende riunire agricoltori, pescatori, produttori e consumatori, condividendo un codice etico e attività di sensibilizzazione sulle implicazioni ambientali e sociali del modo in cui il cibo viene prodotto e consumato, all’insegna della tutela degli ecosistemi locali. obiettivo di Foodnected è infatti agire Mettendo in correlazione persone e natura intorno a sistemi alimentari locali, equi e sostenibili, come ci ricorda il claim.
«Siamo entusiasti di poter dare il nostro contributo per coinvolgere un numero sempre maggiore di attori per riuscire a ridare finalmente il giusto valore al cibo, rispettando e valorizzando chi lo produce, lo trasforma e lo fa arrivare sulle nostre tavole. Il tutto in collaborazione con altre organizzazioni che si occupano di pesca e agricoltura sostenibile e partendo dal concetto di comunità, che per noi di Slow Food è da sempre al centro di ogni attività», racconta Paula Barbeito, coordinatrice di Foodnected a Slow Food.
«Vorremmo far sì che i pescatori locali di piccola scala, che costituiscono la maggioranza della flotta europea, abbiano equo accesso alle risorse e al mercato, e per questo è fondamentale collaborare con altre realtà e insieme cercare di migliorare il nostro sistema alimentare», commenta Brian O’Riordan, segretario esecutivo di LIFE. «Da un lato serve riconoscere e ricompensare i pescatori che mettono in atto buone pratiche per i nostri mari, e dall’altro garantire ai consumatori la possibilità di individuare le specie sostenibili e conoscerne le caratteristiche».
«La nostra Fondazione sostiene iniziative a tutela della natura e degli ecosistemi. Le modalità con cui produciamo e consumiamo il nostro cibo hanno un notevole impatto sull’ambiente ma ormai è chiaro a tutti che le comunità che portano avanti tradizioni gastronomiche locali hanno un grande potenziale per proteggere la nostra biodiversità», aggiunge Julien Semelin, Manager del programma Mediterraneo alla MAVA Foundation.
Il progetto si sviluppa in tre fasi. Innanzitutto, grazie alla cooperazione sul territorio, Foodnected sosterrà la nascita di comunità di pratica per costruire insieme un sistema alimentare più equo.
«Per garantire il successo di questo progetto è fondamentale poter contare su informazioni scientificamente valide. Pertanto, un aspetto centrale del progetto sarà l’identificazione di pratiche sostenibili attraverso un rigoroso approccio scientifico. Attraverso l’analisi dell’impronta ecologica saremo in grado di monitorare quantitativamente l’impatto di pratiche agricole e alimentari», continua Alessandro Galli, ricercatore e direttore del programma Mediterraneo-MENA a Global Footprint Network.
Seguirà poi la realizzazione di alcune iniziative pilota per identificare modalità di produzione sostenibile a livello locale, che coinvolgeranno in un primo momento le isole Baleari (Spagna). «Siamo entusiasti di partecipare a questa iniziativa per poter esportare il modello adottato dalle nostra rete di agricoltori locali, cercando di ispirare altre comunità nel bacino del Mediterraneo», aggiunge Miquel Camps, direttore del programma GOB Menorca.
I risultati delle prime due fasi saranno diffusi dalla rete in ambito politico a livello nazionale e regionale, soprattutto nel quadro della strategia Farm to Fork dell’Unione Europea e all’interno delle iniziative previste nel 2022, Anno internazionale della pesca artigianale e dell’acquacoltura della FAO.