Continua il mio viaggio alla ricerca di curiosità all’interno del mondo del food. Google che è la mia fonte piu’ vicina, durante una delle mie ricerche menziona:“Nazionale italiana cuochi medaglia d’oro”. Cosa? Anche i cuochi hanno una loro nazionale di calcio come gli attori, i cantanti….Indago, ed il presidente della FIC, il mio amico Rocco Pozzulo, mi riferisce un nome: Gianluca Tomasi.
Figlio di papà Alberto, intagliatore di vegetali e campione mondiale per la categoria, Gianluca Tomasi si diploma presso l’Istituto Professionale Alberghiero di Recoaro Terme, dove dimostra da subito una naturale predisposizione per l’arte culinaria, buon sangue non mente ci verrebbe da dire.
Videochiamo Gianluca alle ore 10.00 e lo trovo super operativo con la sua impeccabile divisa da Chef. Mi saluta con un sorriso ed iniziamo a chiacchierare.
Gianluca, buongiorno, ti disturbo, sei a lavoro?
“Buongiorno Raffaela, sono all’interno di “Cucina Tomasi”, la mia attività di gastronomia take-away, si inizia presto a preparare tutto cio’ che occorre, sono qui con mio figlio Marco”.
Anche tuo figlio? Tre generazioni in cucina, wow!!
“Si mio padre Alberto ha 80 anni e lavora e gareggia come intagliatore di vegetali, mio figlio 26 anni lavora con me e continua a fare esperienze”.
Gianluca mi racconta che fin da giovane ha sempre avuto la curiosità di imparare ed accrescere la sua tecnica in cucina, ed è sempre stato appassionato per la competizione.
“In un’epoca in cui si presentava a tavola ancora la porchetta con il limone in bocca, mio padre rientrava dai suoi viaggi all’estero con tante informazioni innovative, e tante foto dalle quali ne traevamo nuove idee e nuovi spunti per la nostra cucina. A 18 anni partecipo alla mia prima competizione, classificandomi al primo posto, proprio a Vicenza nella mia città, presentando un piatto innovativo, ma un po’ per il mio cognome, un po’ perché forse non si era ancora pronti a stravolgere il modo di vedere le cose, fui squalificato… creando un caso … che finì sui giornali”.
Ma questa sconfitta non ti ha sicuramente fermato…. Ho letto di eventi pazzeschi ideati da te…e ho visto dei video che mi hanno praticamente rapita… Parlo di “Emotions – food & music”, credo che per un evento cosi’ non si possa parlare che di emozioni che coinvolgono tutti i sensi, e si riportano a galla magari ricordi assopiti.
“E’ stato un evento molto importante. Io credo che quando si è a tavola per un pranzo o per una cena, si ha la necessità di staccare la testa dalle problematiche della giornata, e in quel momento ci si dedica del tempo, si chiacchiera, si sta in compagnia tra amici e ci si rilassa.
Cosi’ come per la musica ci sono dei brani che rimarranno nella storia e nella mente delle persone, perché ti riportano ad un ricordo… ad una sensazione, emozione vissuta, così ci sono piatti classici, che rimarranno sempre nella tradizione della cucina italiana e assaporarli ci riporta indietro nel tempo… ecco perchè ho voluto abbinare la musica al cibo.
In questo evento ad ogni portata era abbinato un brano, ascoltato e vissuto a luci spente in sala, è stato emozionante”.
Ho visto il menù particolare e non parlo solo del cibo, anche di quello musicale, si va dagli Iron Maiden, agli Eagles, Pink Floyd, Michael Jackson, U2, Celentano e per finire con Ac/Dc con It’s a long way to the top.
Gianluca rapisce la mia attenzione, con i suoi racconti e le sue esperienze e mi sento trasportata nel suo magico mondo… che quasi dimentico…. La Nazionale italiana Cuochi…
Chef oltre alla cucina ti dedichi anche allo sport… come gli attori, i cantanti, e altre categorie del mondo dello spettacolo anche i cuochi hanno la loro nazionale…
“Ma non di calcio”.
In che senso? Mi chiedo…e Gianluca mi spiega che la Nazionale italiana cuochi partecipa a delle vere e proprie competizioni culinarie, e non sportive. Una squadra composta da 28 persone divise in reparti:
1 – Competizioni
2 – Formazione – NIC nelle scuole
3 – Eventi
“Raffaela dopo aver partecipato a 8 mondiali e 8 olimpiadi sono fiero di poterti dire che sono General Manager della NIC e ciò che ci guida è lo spirito di squadra, l’empatia tra le persone, un gruppo che diventa una persona sola, unita, cosi’ abbiamo vinto l’oro olimpico nella categoria Ristorante delle nazioni alle Ika Culinary Olympics, la più grande competizione mondiale in cucina. Le olimpiadi si sono svolte dal 14 al 19 febbraio 2020 a Stoccarda. La Nazionale italiana cuochi ha sfidato i team di chef provenienti da tutto il mondo proponendo un menù di tre portate: starter, main course e dessert, il tutto per ben 110 persone:
Lo starter
Salmone con manto di piselli, mousseline di salmone e spuma di agrumi, tartelletta di tartare di salmone e avocado, gelatina di finocchi e mele.
Il main course
Lombo di vitello con aglio nero e timo, crumble di pane aromatizzato, terrina di vitello, foie gras, animella e cardoncelli, patata fondente con panna acida e confit di prezzemolo.
Il dessert
Mousse di cioccolato Early Grey, gelato al thé, variazione esotica e tortino caldo di cioccolato alla mandorla.
Gianluca mi fa presente che per ottenere questo tipo di risultati è necessario fare tante prove, lavorare tanto e dedicare tantissimo tempo alla causa. Tutti i componenti della nazionale lavorano senza percepire compenso. Sono sostenuti da alcuni sponsor che gli permettono di sostenere le spese necessarie. La Fic sta lavorando affinchè qualcosina possa cambiare e sostenere questi talenti italiani.
Ecco il team presente a Stoccarda:
∙ Gaetano Ragunì chef di Forlimpopoli e General Manager della Nazionale;
∙ Gianluca Tomasi (Vicenza) Team Manager compartimento gare, alla sua ottava olimpiade;
∙ Pierluca Ardito (Bari) team chef Ristorante delle Nazioni e anche Team chef Chef’s Table;
∙ Luca Borrelli (Rimini) chef allo starter Ristorante delle Nazioni e finger food Chef’s Table,
∙ Marco Tomasi (Vicenza) chef main course Ristorante delle Nazioni anche main course Chef’s Table;
∙ Francesco Cinquepalmi (Bari) chef allo starter Ristorante delle Nazioni e finger food Chef’s Table;
∙ Tommaso Bonseri Capitani (Bormio) chef main course Ristorante delle Nazioni e chef starter vegano Chef’s Table;
∙ Antonio Dell’Oro (Lecco) chef pastry dessert Ristorante delle Nazioni e dessert Chef’s Table;
∙ Giuseppe Marvulli (Altamura) chef pastry petit four Chef’s Table;
∙ Keoma Franceschi (Arezzo) piatto festivo Chef’s Table;
∙ Francesco Locorotondo (Alberobello) plonger Ristorante delle Nazioni assistente cucina;
∙ Pietro Pupillo (Palermo) assistente pasticceria;
∙ Giorgia Ceccato (Treviso) assistente cucina;
∙ Walter Della Pozza (Vigevano) alla logistica;
∙ Francesco Gotti (Bergamo) responsabile gestione cucina;
∙ Luca Bnà (Modena) pasticcere responsabile piéce;
∙ Caterina Pignata (Monza) responsabile comunicazione social;
∙ Antonio Danise (Vigevano) segreteria;
Nel team noto, che c’è un nome familiare Marco Tomasi.
“Si Marco è mio figlio ottimo elemento per la NIC “.
Gianluca perché non mi presenti Marco?
Un giovane 26enne sorridente, appare nella videocall, anche lui in divisa da lavoro.
Ciao Marco, complimenti, sei giovanissimo e già una bellissima carriera, ma dimmi come ci si trova a lavorare con tuo padre?
Un sorriso e poi mi confida…
“Non è sempre facile, spesso abbiamo idee divergenti, sai, siamo di due generazioni diverse, spesso dobbiamo mediare, però poi si lavora con una perfetta sinergia.”
Anche tu, come tuo padre sei cresciuto tra i fornelli?
“Si, in terza media venivo in cucina mi mettevano in un angolo a tagliare le verdure, devo dire che è stata un’esperienza traumatica, pero’ poi mi sono appassionato, e adoro avere il contatto diretto con la materia prima, capirne la consistenza, la qualità…”
“Il tuo piatto preferito?”
“La pizza non puo’ mai mancare e poi mi piace cucinare l’agnello”.
Cosa consiglieresti ai giovani che come te vogliono intraprendere questo tipo di carriera?
“Di partire subito, di andare all’estero, fare esperienze in cucine diverse, affrontando le difficoltà contando solo su loro stessi, e concentrarsi esclusivamente sui loro obiettivi”.
Marco mi parla con la determinazione di un uomo molto piu’ maturo della sua età…
Saluto Marco e chiudo la mia chiacchierata con Gianluca.
Chef di solito chiudo le mie interviste con un’ultima domanda, dimmi qualcosa che non so?
“Ah, adesso non saprei, ma certo… adoro andare ai concerti, mettermi in prima fila e scatenarmi, poi sono anche un sub mi piace immergermi nei nostri mari, e poi ovviamente adoro viaggiare e grazie a questo mestiere ho avuto modo di vedere dei posti meravigliosi”.
Gianluca grazie immensamente per il tuo tempo, e per i tuoi racconti, grazie per la passione che dedicate a questo mestiere e alle competizioni che rendono il made in Italy ancora più grande.
a cura di Raffaela Anastasio © Riproduzione riservata