Un laboratorio di pasticceria per la tristezza e la felicità nell’esordio alla regia di Giampaolo Morelli

Il laboratorio di pasticceria del film ‘7 ore per farti innamorare’
Il laboratorio di pasticceria del film ‘7 ore per farti innamorare’

Cerchiamo ostinatamente di piacere agli altri perché in fondo cerchiamo di piacere a noi stessi. Per riuscirci non sempre basta una vita, eppure, nell’impresa ci sono riusciti il regista Giampaolo Morelli e lo sceneggiatore Gianluca Ansanelli che in 7 ore hanno superato ogni record di tempo.

Morelli, anche protagonista del film ‘7 ore per farti innamorare’, veste i panni di Giulio, un giornalista di economia che scopre di essere stato tradito dalla compagna poco prima del matrimonio. In un lampo perde la sua “stabilità” sentimentale e il lavoro. La sua vita prenderà una piega completamente diversa quando incontra Valeria, una ragazza che tiene corsi su come sedurre e conquistare le donne.

Valeria, da insegnante, resta vittima del suo stesso insegnamento. Giulio, senza rendersi conto, tira fuori il lato più autentico, portandolanel suo luogo-rifugio. Un laboratorio di pasticceria dove andava a consolarsi nei momenti tristi oppure andava per festeggiare. Non ha più bisogno di rivestire un ruolo particolare, gli basta esprimere le sue emozioni, quelle più vere. E’ questo a far scoccare la scintilla nel cuore di Valeria.

I due si sorridono mentre gustano dolci, babà, crostatine con crema che diventano i protagonisti assoluti, rappresentando la storia dell’essere umano, della socialità. Sono la metafora del calore, dell’affetto desiderato e non in ultimo dell’erotismo. Infatti, è proprio mentre assaggiano che si sentono appagati e che avviene il primo reale avvicinamento fra i due. 

Il cibo è citato e mostrato sin dall’inizio del film, si parla di sfogliate, di pizze e il collega di Giulio è sempre inquadrato con qualche tramezzino o cornetto in mano. Un personaggio spalla che nel cibo trova un confortevole nascondiglio, una sorta di maschera. Una maschera che non serve per conquistare l’amore, perché solo essendo sé stessi si può trovare in un baleno chi apprezza i nostri valori e le nostre debolezze. In fondo, siamo esseri unici, variabili, “fatti di sangue e sentimento”.

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a cura di Valeria Saggese © Riproduzione riservata

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