Nel mondo a Capodanno lo spumante batte lo champagne

Con il brindisi di Capodanno salgono a 936 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate nel mondo nel 2023, piu’ del triplo di quelle di champagne che scendono ad appena 300 milioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione del Capodanno dalla quale si evidenzia che a fine anno viene raggiunto per la prima volta un valore dell’esportazioni di spumante all’estero di più’ di 2,2 miliardi (+3%), sulla base di una proiezione su dati Istat.

Viene stappato all’estero – sottolinea la Coldiretti – oltre i 2/3 del consumo totale per un totale di 650 milioni di bottiglie, con i brindisi Made in Italy che dominano nettamente a livello internazionale davanti allo champagne francese, che però riesce ancora a spuntare prezzi nettamente superiori. Fuori dai confini nazionali – continua la Coldiretti – i consumatori più appassionati sono gli americani dove però le bollicine italiane sono scese per la prima volta in valore dell’11% mentre al secondo posto ci sono gli inglesi in crescita del 2%. Su valori più bassi si trova la Germania ma – spiega la Coldiretti – con un +8% in valore. Lo spumante italiano – aggiunge la Coldiretti – piace molto anche nel Paese di Putin, con un incremento del 18% in Russia nonostante le tensioni causate dalla guerra e le bollicine nostrane ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese anche in casa, tanto che proprio sul mercato transalpino si registra una crescita record delle vendite del 26% che si colloca cosi al quarto posto tra i principali clienti.

A guidare la classifica delle produzioni nazionali è il Prosecco con un’incidenza del 70% degli spumanti imbottigliati – rileva Coldiretti – che ne ha fatto uno dei simboli del Made in Italy all’estero. Ma sulle tavole delle feste sono ormai presenti un po’ tutte le bollicine nazionali – continua Coldiretti – dal Franciacorta all’Asti, dal Trento Doc alle piccole produzioni che si sono diffuse velocemente lungo tutto lo Stivale, dall’Abruzzo alla Sicilia, passando per Toscana, Marche, Lazio e Umbria. Ne sono un esempio – precisa Coldiretti – Trebbiano, Verdicchio, Oltrepò all’Alta Langa, Moscato, Falanghina, Grechetto, Malvasia, Grillo, Nero d’Avola, Negroamaro, Durello, Vermentino, solo per citarne alcuni.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui