Vola a +70% il costo delle bottiglie di vetro per vino

Le principali vetrerie italiane ed europee hanno chiuso lo scorso anno con bilanci da record anche grazie all’aumento dei listini imposti al mondo del vino (+70% il costo delle bottiglie in poco più di un anno). Penalizzati i conti delle imprese vitivinicole italiane (tra minori vendite allo scaffale e costi di produzione alle stelle, con la relativa riduzione dei margini lordi per circa 900 milioni di euro) e i portafogli dei consumatori, sempre più alleggeriti da inflazione e carovita, che si traducono in tagli agli acquisti di vino nell’ordine del 6-7%. Una dicotomia denunciata da Unione italiana vini (Uiv) in seguito all’inchiesta in uscita sul Corriere Vinicolo (https://corrierevinicolo.unioneitalianavini.it/), che ha ricostruito l’andamento dei costi della bolletta energetica e del prezzo delle bottiglie di vetro degli ultimi due anni mettendo sotto la lente i bilanci di tre colossi europei del vetro attivi in Italia, O-I Glass, Verallia e Gruppo Zignago Vetro. A sorprendere Uiv, il paradosso che vede da una parte la riduzione dei costi energetici (tornati ai livelli del 2021), dall’altra il progressivo aumento – anche nel 2023 – del costo delle bottiglie di vetro.

“In piena crisi inflattiva e con un consumatore più attento, la filiera produttivo-distributiva stringe ancora la cinta, mentre altri continuano a veder crescere i profitti”, ha commentato Lamberto Frescobaldi, presidente Uiv. “Abbiamo assorbito tutti i costi, ora a rischio la remunerazione dei soci”, ha aggiunto Carlo Piccinini, presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentare. “Impennata dei costi energetici, rincari dei rottami e della logistica hanno influito in maniera rilevante sui bilanci dell’industria vetraria”, ha risposto il presidente di Assovetro, Marco Ravasi, che però apre a possibili revisioni dei listini in un prossimo futuro.

Stando all’analisi condotta per il settimanale di Unione italiana vini dal professore di Economia dell’impresa vitivinicola dell’Università di Verona, Luca Castagnetti, O-I Glass, una delle maggiori produttrici mondiali di bottiglie di vetro, ha realizzato nel segmento Europa un utile operativo di 488 milioni di dollari (+31,5% rispetto al 2021), con un’incidenza dei costi sui ricavi che è scesa sensibilmente negli ultimi 3 anni. Anche per il gruppo francese Verallia il 2022 è stato un anno di crescita importante, con i ricavi consolidati che sono passati da 2,7 a 3,4 miliardi di euro e un ebitda che dal 24,9% del 2022 vola a 29,2% nel primo trimestre di quest’anno. Bene, infine, anche il gruppo italiano Zignago Vetro, che ha chiuso l’anno con aumenti in doppia cifra: +30% i ricavi consolidati (640,8 milioni di euro), con un +44,3% per l’utile netto di Gruppo (86,6 milioni di euro). Registrano i risultati migliori proprio le società del Gruppo dedicate al mondo del vino: la Zignago Vetro Spa, con un utile netto 2022 pari al 17,5% dei ricavi (era il 17,1% nel 2021), e la Vetri Speciali Spa, al 20,8% dei ricavi (contro il 16,2% nel 2021).

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