Calza della befana: i dolci saranno sostituiti da mandarini e clementine

Semplicità, genuinità, agroalimentare e Made in Italy: sono queste le qualità della calza della befana di quest’anno. Secondo quanto riporta Cia-Agricoltori Italiani, clementine e mandarini saranno protagonisti dell’Epifania. Stimano almeno tre agrumi a regalo con incremento complessivo della domanda del 10% nonostante una stagione produttiva sotto del 20%.

Dunque, sottolinea Cia, l’attenzione degli italiani al mangiar bene e sano, riesce a fare da contraltare a una situazione congiunturale tutt’altro che idilliaca per le produzioni agricole nazionali, anche del comparto agrumicolo. E’ costretto, da una parte, a fare i conti con costi colturali raddoppiati per gli aumenti su acqua, energia, concimi, fertilizzanti e quota manodopera, a monte già difficile da reperire. Dall’altra, è in balia dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di umidità e grande caldo che non fanno bene né ai frutti, sempre più a rischio attacchi fungini, né alle piante che aspettano l’inverno per riposare, mentre, in realtà, sono quasi in fioritura e, quindi, in allerta per le gelate tardive. Un pericolo concreto per la stagione futura, chiosa Cia, che esce già inflazionata dalla crisi attuale e priva di quegli investimenti ora insostenibili, ma cruciali per produzioni future più resistenti e competitive.

In sostanza, per mandarini e clementine, la campagna 2022/2023 sta per chiudersi, complessivamente, con 175 mila tonnellate in meno, sebbene garantendo buona qualità sia nella pezzatura che nelle proprietà organolettiche. Probabile, spiega Cia, che saranno le clementine ad avere la meglio nella calza della Befana con quelle della Calabria, grande produttrice a livello nazionale, che piacciono ovunque. Del resto, anche se con i semi, restano i più dolci e profumati. Quanto ai listini, durante le feste, il prezzo medio settimanale delle clementine all’origine è stato di 0,48 centesimi al chilo (+3,6% rispetto al 2021), mentre quello dei mandarini di 0,46 centesimi al chilo (-3.1% sul 2021). Allo scaffale, per le confezioni in rete, vige lo sconto anche del 30%.
Evidenti le problematiche del settore, precisa Cia, oltre al caro bollette, pesa il mancato riconoscimento del giusto prezzo al produttore e, quindi, un’equa redistribuzione del valore lungo la filiera.

Positivi, invece, secondo Cia gli stanziamenti disposti dal Governo nella lotta alle fitopatie, a partire dai ristori per i coltivatori in sofferenza per il Mal Secco che distrugge gli agrumeti. Infine, Cia rilancia il ruolo chiave del rapporto diretto tra produttore e consumatore che trova spazio, con l’organizzazione, nei mercati e nelle botteghe della Spesa in Campagna, distribuite in tutta Italia, dove acquistare prodotti di stagione e di qualità garantita, per riempire la migliore calza della Befana. Non solo agrumi, ma anche frutta secca, dolciumi e tipicità regionali.

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