Il 35% della produzione agricola ha bisogno degli insetti impollinatori

Si celebra domani, 20 maggio, la Giornata mondiale delle api, occasione per ricordare che l’80% delle 1.400 specie di piante che nel mondo producono cibo necessita dell’impollinazione. Api, vespe, farfalle, falene e coleotteri garantiscono, con il loro prezioso lavoro, la fecondazione dei fiori da cui dipende il 35% della produzione agricola internazionale.

In occasione della Giornata mondiale dedicata alle api, “Being Organic in Eu” – il progetto di promozione cofinanziato dall’Unione Europea che punta a favorire un sistema agroalimentare etico, salutare, resiliente dal punto di vista climatico ed ecologico valorizzando le caratteristiche dell’agricoltura biologica – sottolinea il ruolo fondamentale degli insetti impollinatori nella tutela degli ecosistemi. 

A livello globale, è stato rilevato che più del 40% delle specie di impollinatori rischiano di scomparire. La diffusione di pesticidi, la progressiva distruzione degli habitat naturali e il cambiamento climatico stanno mettendo a rischio queste preziose sentinelle della biodiversità, che necessitano invece di ecosistemi diversificati e soprattutto liberi da veleni.

L’agricoltura biologica, che non utilizza sostanze chimiche di sintesi, rappresenta quindi un’importante risorsa per la tutela degli insetti impollinatori.

“Un terzo del cibo che portiamo in tavola dipende dall’impollinazione. Se sparissero gli insetti che svolgono instancabilmente questa importante attività, le conseguenze sulla produzione alimentare mondiale sarebbero davvero devastanti. Ecco perché è di vitale importanza tutelare le api e gli altri insetti impollinatori, che stanno diminuendo rapidamente e molte specie sono a rischio estinzione. Il progetto Being Organic in Eu nasce per diffondere i principi dell’agricoltura biologica che, usando solo tecniche di coltivazione sostenibili, come la piantumazione di siepi e alberi e la rotazione delle colture, e fertilizzanti naturali contribuisce a tutelare le api e di conseguenza gli ecosistemi e la biodiversità indispensabili per la salute delle persone e del Pianeta”, ha commentato Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio.

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