Export vino italiano 2022: record a valore nei primi nove mesi ma pesa inflazione

Il vino italiano nel 2022 potrà vedere un rialzo del suo record sulle esportazioni e, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio del vino Uiv-Ismea su base Istat, questo grazie alla crescita in valore all’interno dei mercati più importanti come quelli degli USA, della Germania, del Regno Unito, del Canada, della Svizzera e della Francia e in anche quelli di Svezia a +12% (per 159 milioni di euro), Giappone, a +30,4% sul 2021 (per 159 milioni di euro), Cina -13,9 % (per 78,8 milioni di euro), Hong Kong -7,1% (19,7 milioni di euro) e Corea del Sud -4,6%.

L’Italia chiude il parziale dei primi nove mesi con volumi in sostanziale continuità (+0,3%) sul risultato dello stesso periodo dello scorso anno, per un controvalore-record di quasi 5,8 miliardi di euro. Dato, quest’ultimo, che sancisce un incremento in doppia cifra (+12,3%) rispetto al pari periodo 2021 ma che, se normalmente verrebbe accolto con non poca soddisfazione, ora lascia poco spazio all’esultanza: determinato più dalla spinta inflattiva che dalla domanda reale, potrebbe non bastare a coprire l’aumento dei costi.

Analizzando l’export secondo la piramide della qualità, nei primi 9 mesi dell’anno, il segmento Dop ha realizzato nel complesso poco più della metà delle vendite made in Italy (8,4 milioni di ettolitri), registrando un +2,2% dei volumi per un totale di circa 3,9 miliardi di euro (+14,6% sullo stesso periodo 2021), pari a due terzi del valore dell’export enologico italiano. Stabili a 4 milioni di ettolitri i vini Igp per un controvalore di 1,3 miliardi di euro (+7,2%).

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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