Nel 2023, per quanto riguarda le principali coltivazioni, la produzione nazionale di olive da olio aumenta rispetto all’anno precedente. La produzione nazionale di arance aumenta del 3,0 per cento, rispetto all’anno precedente, mentre le produzioni di uva da vino e di pomodori diminuiscono (rispettivamente -21,5 per cento e -2,0 per cento). Nel 2023, in Italia, rispetto all’anno precedente, la distribuzione di prodotti fertilizzanti mostra un incremento, che interessa tutte le aree geografiche (+29,9 per cento).
L’incremento più rilevante riguarda il Mezzogiorno (+86,7 per cento), seguito dal Centro (+47,7 per cento). Nonostante ciò, è il Nord-est a confermarsi l’area dove si distribuisce la maggiore quantità di fertilizzanti, con una quota del 30,1 per cento del totale nazionale. In Italia, nel 2023 sono stati distribuiti 92,8 milioni di chilogrammi di prodotti fitosanitari (-9,8 per cento rispetto al 2022), di cui il 53,9 per cento al Nord, il 13,8 per cento al Centro e il 32,4 per cento nel Mezzogiorno. Diminuisce anche la quantità di principi attivi contenuti nei prodotti, che da circa 44,5 milioni di chilogrammi del 2022 scende a 40 milioni (-10,2 per cento). Diminuisce, conseguentemente, la quantità di principi attivi distribuiti per ettaro (da 3,6 chilogrammi per ettaro di Sau nel 2022 a 3,2 nel 2023). Tra le ripartizioni il Nord-est si conferma l’area con la maggiore quantità di principi attivi distribuiti per ettaro di Sau (pari a 6,4 kilogrammi per ettaro). Relativamente ai capi di bestiame, la consistenza nelle aziende agricole che praticano allevamento è stimata in circa: 5,6 milioni capi bovini, 416 mila capi bufalini, 6,5 milioni capi ovini e 980 mila capi caprini. Nel Nord si rileva la maggiore consistenza di capi bovini (71 per cento), in particolare in Lombardia (27,4 per cento del totale nazionale). La maggiore consistenza di capi bufalini è rilevata nel Mezzogiorno (78,2 per cento), in particolare in Campania (72,8 per cento del totale nazionale). La maggior consistenza di capi ovini e caprini si concentra nel Mezzogiorno (rispettivamente 73,2 e 62,7 per cento), in particolare in Sardegna, dove si registra il maggiore numero di capi ovini e caprini (rispettivamente 47,9 e 28,8 per cento del totale nazionale). Nel 2023, nei mattatoi autorizzati, sono macellati circa 5,3 milioni di capi tra bovini, bufalini, ovini e caprini; rispetto al 2022 i capi di bestiame macellati sono diminuiti del 7 per cento. Nel 2023 l’industria lattiero-casearia raccoglie oltre 136 milioni di quintali di latte, così composti: bovino (94,7 per cento), bufalino (1,7 per cento), ovino (3,3 per cento) e caprino (0,3 per cento). Rispetto al 2022, il latte complessivamente raccolto a livello nazionale registra un decremento uguale allo 0,83 per cento. Lombardia ed Emilia-Romagna si confermano le regioni con la maggiore produzione nazionale di latte vaccino (62,9 per cento); la Sardegna detiene il primato per la produzione di latte di pecora (68,1 per cento) e di capra (57,9 per cento), mentre la Campania quello per la produzione di latte di bufala (85,9 per cento). Nel 2023 aumenta il numero delle aziende agrituristiche, pari a 26.129 (+1,1 per cento rispetto al 2022), con una densità media sull’intera superfice italiana uguale a 8,6 strutture per 100 kmq. La più alta densità si registra nella Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (46 strutture per 100 kmq), seguita da Toscana (25,2 per 100 kmq) e Umbria (15,4 per 100 kmq). Le aziende agrituristiche condotte da donne sono 8.834, con un aumento molto contenuto, rispetto al 2022 (+0,2 per cento). A livello nazionale la quota di partecipazione femminile è uguale al 33,8 per cento, leggermente inferiore al 2022 (34,1 per cento). Le donne mostrano una particolare propensione per la conduzione di fattorie didattiche.