Per i genitori italiani, biologico è sinonimo di sicurezza. È quanto delineato dalla ricerca Plasmon effettuata su un campione di 716 genitori con figli fino a 5 anni, formato da mamme per il 72% e da papà per il 28%. Dalla survey è emerso che, indipendentemente dalla categoria merceologica, il bio è ampiamente presente nel carrello visto che il 95% degli intervistati ha acquistato almeno un prodotto bio nell’ultimo anno. Nello specifico, il 56% ne ha inserito uno ad ogni spesa e il 19% acquista esclusivamente biologico.
Analizzando il 95% di chi compra bio, emerge che le categorie merceologiche preferite sono, in ordine di preferenza: frutta e verdura, uova e baby food. Chi acquista cibi biologici lo fa perché ritiene siano più salutari e più sicuri dei convenzionali. L’acquisto avviene prevalentemente nella Grande Distribuzione (76%), seguita dai negozi specializzati (35%).
La consapevolezza gioca un ruolo fondamentale: i genitori che comprano prodotti biologici cercano informazioni su diversi canali, in primis l’etichetta (72%), seguita dal web, dove confrontano le recensioni online (30%) e leggono quanto riportato nei siti dei produttori (30%), a dimostrazione del fatto che chi sceglie il bio sia un consumatore attivo e informato.
Ma per chi si acquista questo genere di prodotti? Nell’8% dei casi sono riservati ai figli, ma nell’89% vengono consumati da tutta la famiglia. Proprio sui figli, la survey promossa da Plasmon offre un focus sullo svezzamento, per indagare quanto conta l’aspetto bio in questa fase della vita. Dall’indagine emerge una marcata preferenza per baby food bio, con oltre un terzo dei genitori (34%) che ha scelto di intraprendere uno svezzamento esclusivamente biologico, e il 58% che ha preferito in più occasioni acquistare prodotti bio per i propri figli. Tra le categorie acquistate, prevale quella degli omogeneizzati (76%) seguiti, a pari merito, da creme di cereali e pastine, snack e frullati di frutta e verdura (64%). Chi acquista biologico lo fa con convinzione, tanto da essere disposto a pagare un prezzo maggiore per portarsi a casa un prodotto premium: lo dimostra il fatto che il 52% sarebbe disposto a spendere fino al 30% in più e il 32% addirittura fino al 50% in più.
Del campione intervistato emerge anche che il 78% sa che Plasmon ha una linea biologica. Si chiama Plasmon Semplicemente BIO ed è presente sul mercato dal 2023. Per l’azienda, il biologico è un mercato con buone potenzialità di sviluppo, come emerso dalla survey, ma anche dai numeri registrati dalla stessa Plasmon, per cui il peso di questo tipo di alimenti sul totale del baby food del brand è cresciuto dal 19% del 2023 al 21% del 2024, escluso latte (fonte: IRI + Gfk combined, FY 2024 ) con una penetrazione passata dal 38.5 al 40.4, una loyalty dal 21.1 al 22.7 e una frequenza di acquisto dal 5.7 al 6.3 (Fonte: GfK CPS, P8 2024).
Su questa base Plasmon continua a investire sul biologico: l’azienda ha recentemente allargato il numero di referenze e fatto un’azione di sampling di prodotti della linea in alcuni punti strategici di Milano. Le novità sono l’Omogeneizzato Bio Verdurine miste a base di carote, patate e zucchine; 2 frullati – il Frullato di frutta e verdura biologica Mela, Carota, Arancia e Limone e il Frullato di frutta biologica Mela, Fragola e Banana – e il Paff BIO carota, zucca, spinaci e pomodoro.
La gamma Plasmon Semplicemente BIO si affianca alla linea classica di Plasmon, condividendone i valori, la qualità e gli standard di sicurezza. Frutto di un impegno costante in termini di innovazione, le novità arricchiscono ulteriormente lo scaffale con un assortimento sempre più completo e distintivo. Una proposta dal grande potenziale, capace di intercettare i principali driver di acquisto dei bio lovers, come sostenibilità e attenzione all’ambiente.