Per il 70% degli italiani la Dieta Mediterranea è il modello alimentare più salutare. Un primato netto, che la pone molto al di sopra di ogni altra dieta. Ma tra conoscenza teorica e adozione concreta si apre un divario che racconta le sfide della quotidianità e le contraddizioni del nostro tempo. È quanto emerge dall’indagine nazionale condotta da BVA Doxa per Fondazione Edamus, attiva nella promozione di stili di vita sani, sostenibili e inclusivi.
Conoscenza diffusa, pratica limitata
I numeri parlano chiaro: il 92% degli italiani dichiara di conoscere bene o abbastanza bene la Dieta Mediterranea, con maggiore consapevolezza tra i giovani (46%) e nel Sud Italia (42%). Il 93% la ritiene salutare, l’88% la considera facile da seguire e l’87% riconosce il valore della stagionalità.
Tuttavia, solo il 31% ha partecipato ad attività legate alla Dieta Mediterranea, come eventi, corsi o letture. Il 51% si dichiara interessato, ma non ha mai compiuto passi concreti. Il rischio è che la Dieta Mediterranea rimanga, per molti, un’idea condivisa ma non vissuta.
I freni reali? Tempi e costi, non difficoltà oggettive
A frenare l’adozione quotidiana della Dieta Mediterranea non sono la mancanza di informazione o i dubbi sui benefici, bensì fattori pratici e percezioni consolidate.
Il 31% degli italiani ritiene che seguirla sia troppo costoso, con una punta del 39% tra i giovani (18–34 anni). Il 13% segnala la mancanza di tempo per cucinare come un impedimento. Eppure, solo una minoranza afferma di trovare difficili da reperire gli alimenti (15%) o di considerare le ricette troppo complesse (14%). Questo dimostra che le vere barriere sono legate agli stili di vita contemporanei, non all’accessibilità del modello mediterraneo.
Comunità emblematiche: patrimonio ancora poco noto
Un altro dato sorprendente riguarda la scarsa conoscenza delle Comunità Emblematiche riconosciute dall’UNESCO, custodi viventi della Dieta Mediterranea. Ben il 72% degli italiani non ne ha mai sentito parlare. Solo una minoranza (28%) afferma di averne sentito parlare, e all’interno di questa, la maggior parte (21%) ne ha sentito parlare ma non sa nulla al riguardo.
Tra coloro che affermano di conoscerle, le località più frequentemente menzionate come ‘comunità emblematiche’ includono Pollica (Cilento). Tuttavia, le risposte sono piuttosto varie e non sempre accurate rispetto a quelle che potrebbero essere le comunità riconosciute a livello ufficiale.
In riferimento alle località Italiane, una quota significativa di coloro che hanno sentito parlare di ‘comunità emblematiche’ (41%) afferma che ne esiste una in Italia ma non sa quale. Tra le località italiane citate, Pollica (Cilento) emerge come la più nota (28%) seguita da Palermo (9%), Paestum (8%) e Napoli (6%).
Gli alimenti simbolo della Dieta Mediterranea
Quando si chiede quali siano gli alimenti maggiormente consigliati, verdura ed ortaggi (89,0%) e Olio d’oliva (81%) emergono come gli alimenti più frequentemente citati, insieme a Frutta (79%) e Pesce (76%), anch’essi percepiti come elementi centrali della dieta mediterranea.
Indicati in misura significativa anche i Legumi” (62%), un po’ meno la “Carne bianca” (46%), mentre la Carne rossa è citata da una minoranza (18%). Questo riflette una corretta comprensione dei principi della dieta mediterranea che privilegia il consumo di vegetali e fonti proteiche magre. Uova (37%) e Pane (35%) sono menzionati da una quota discreta del campione, mentre i Latticini 21% e il Burro e lo zucchero solo 3%.
I benefici più percepiti? La prevenzione delle malattie cardiovascolari (65%), l’equilibrio psicofisico (61%), il controllo del peso (60%) e il rafforzamento delle difese immunitarie (44%). Per quanto riguarda gli aspetti negativi, nessuno emerge in modo particolare: piccole criticità emergono solo riguardo al costo (15%), alla difficoltà nel reperire facilmente tutti gli alimenti (13%), al tempo richiesto dalle ricette (13%) e all’eccessivo impegno richiesto dalla Dieta Mediterranea (11%). È interessante notare che una quota elevata di intervistati (47,1%) dichiara di non conoscere aspetti negativi.
Verso il DMED 2025: far vivere la Dieta Mediterranea
Per colmare il divario tra teoria e pratica, la Fondazione Edamus rilancia il DMED – Salone della Dieta Mediterranea, che si terrà dal 30 maggio al 1° giugno 2025 presso il NEXT – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio di Capaccio Paestum (SA).
Un evento pensato per trasformare la conoscenza in esperienza concreta, con degustazioni guidate, laboratori, incontri divulgativi e forum su salute, ambiente e inclusione sociale. L’obiettivo? Restituire alla Dieta Mediterranea la sua dimensione viva e comunitaria, rendendola accessibile, attuale e condivisa, ben oltre i confini di una semplice abitudine alimentare.
La Dieta Mediterranea è un patrimonio comune: conoscerla non basta, è tempo di viverla.