Nell’ultimo quinquennio indagato dall’INAIL (2018-2022), gli incidenti occorsi ai dipendenti agricoli sono sensibilmente diminuiti, a parità di occupati. Nel 2022 si è registrato un decremento del 21,5% rispetto al 2018. Una tendenza positiva che prosegue anche nel 2023. Si evidenzia una contrazione anche degli incidenti mortali denunciati che, mediamente, sempre nel periodo di riferimento, sono risultati in leggero calo: il dato massimo, pari a 171 infortuni, è stato rilevato nel 2019 e quello minimo, 137 infortuni, nel 2022.
Ogni incidente sul lavoro rappresenta un dramma umano e sociale e non si deve abbassare la guardia; tuttavia, si può trarre un bilancio positivo in relazione a un settore, quello primario, che da diversi anni punta alla sicurezza alimentare e alla qualità dei prodotti, senza trascurare gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente e dei lavoratori.
Questo è emerso giovedì 14 novembre dal convegno “Lavoro sicuro in agricoltura”, organizzato da Confagricoltura, a Palazzo della Valle, proprio con l’intento di stimolare il confronto tra tutte le parti coinvolte sul tema, per individuare soluzioni concrete volte a gestire e ridurre al minimo i rischi.
L’iniziativa, aperta dai saluti del Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, e da un intervento di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, è proseguita con le relazioni “Lavorare in sicurezza: manuale per imprese agricole”, di Aronne Strozzi, Professore aggiunto della Luiss School of Government, e “Lavoro e sicurezza in agricoltura: analisi e proposte” di Roberto Caponi, Direttore Politiche Lavoro di Confagricoltura. Il lavoro congiunto tra il prof. Strozzi e Confagricoltura ha dato vita a una guida per le imprese agricole con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo prontuario, che in futuro potrà diventare un’app e avvalersi della realtà aumentata, integra aspetti normativi, organizzativi e operativi, includendo una lista di controllo per verificare in ogni momento la compliance ai principi di sicurezza sanciti dalla normativa.
“Per rafforzare la sicurezza sul lavoro in agricoltura le parole chiave sono: innovazione, incentivi e semplificazione. Partiamo da un dato: le aziende agricole più grandi registrano una minor incidenza di infortuni, se confrontate con le microaziende e con i lavoratori autonomi. Gran parte degli infortuni, inoltre, avviene su trattori obsoleti, pertanto è utile incentivare il ricambio, anche attraverso i bandi INAIL ISI che vanno replicati e rafforzati – ha dichiarato il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Sul piano normativo, occorre semplificare il sistema di regole, privilegiando la sicurezza sostanziale rispetto a quella formale, e adeguando la normativa alle peculiari caratteristiche del lavoro agricolo. Bisogna, inoltre, migliorare il sistema dei controlli, selezionando con maggiore attenzione le imprese da ispezionare, attraverso una puntuale attività di intelligence”.
“Altro dato sul quale riflettere – ha proseguito Giansanti – è l’eccessiva pressione contributiva INAIL che grava sui datori di lavoro agricolo (13,24%), elevata sia in relazione agli altri settori produttivi (massimo 11,00%) sia in relazione all’andamento della gestione agricola INAIL per la parte che riguarda i lavoratori dipendenti. Mancano inoltre incentivi economici per le imprese virtuose, che rispettano le regole e non registrano infortuni”.
Le relazioni introduttive hanno costituito la base per gli interventi successivi di Fabrizio D’Ascenzo, Presidente di INAIL, Gabriele Fava, Presidente di INPS, Giovanni Mininni, Segretario Generale di FLAI-CGIL, Onofrio Rota, Segretario Generale FAI-CISL, Giancarlo Sponchia, Presidente ANIV-Associazione nazionale Ispettori di Vigilanza, Enrica Mammucari, Segretaria Generale di UILA-UIL, Claudio Paitowsky, Presidente di Confederdia. La mattinata si è conclusa con l’intervento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
In generale, a livello di dibattito pubblico sul tema, si registra un percepito di insicurezza che non sempre corrisponde al vero. Dal confronto con gli altri Paesi europei, in realtà, emerge che il dato degli infortuni in Italia è in linea con gli indici medi dell’Unione e di molto inferiore rispetto a un importante Paese agricolo come la Francia. A questi risultati stanno contribuendo diversi fattori: dallo sviluppo di forme di agricoltura sostenibili, alla presenza di operatori sempre più professionali, al contributo dato da tutta la filiera nel mettere a disposizione mezzi tecnici in grado di seguire l’evoluzione dell’agricoltura.
Confagricoltura, che ha sempre manifestato un’attenzione particolare ai problemi della sicurezza del lavoro, ha voluto presentare in questa occasione uno strumento innovativo da mettere a disposizione delle aziende per migliorare la sicurezza sul lavoro.