Coldiretti: 5.000 nuove assunzioni per l’agricoltura digitale

Nei prossimi anni saranno necessarie almeno 5mila nuove posizioni lavorative per accompagnare la digitalizzazione del settore agricolo, con l’ingresso nelle campagne di analisti, dronisti ed esperti in blockchain. È quanto stima la Coldiretti in occasione del primo corso di formazione per supportare i giovani agricoltori promosso a Jolanda di Savoia da BF Educational, Società di BF Spa impegnata nello sviluppo di progetti formativi, di ricerca e sviluppo nel settore dell’agricoltura e dell’agribusiness, con la disponibilità di 100 borse di studio.

Il corso. Il percorso di formazione – rivolto ai giovani imprenditori, agricoltori, tecnici e collaboratori tra i 18 e i 40 anni, tra cui i ragazzi di Coldiretti Giovani Impresa – è articolato in 4 moduli incentrati su temi diversi e caratterizzati da diverse finalità. I ragazzi sono partiti proprio con l’agricoltura di precisione includendo lezioni teoriche e pratiche su tecnologie avanzate come droni e sensori del suolo, offrendo una formazione all’avanguardia che risponde alle nuove esigenze del settore agricolo italiano e ne potenzia la competitività. A seguire approfondiranno le competenze per la gestione strategica dell’irrigazione e la zootecnia di precisione, per chiudere con l’ultimo modulo a dicembre dedicato all’applicazione dei sistemi di supporto decisionale.

La tecnologia in campo. L’agricoltura 5.0 rappresenta una svolta epocale per il comparto agricolo italiano. Secondo un’analisi di Coldiretti basata sui dati Smart Agrifood, nel 2024 il fatturato del settore crescerà del 19%, con oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti. Oggi, più di 1 milione di ettari di terreni agricoli in Italia è già gestito con tecnologie avanzate, e il 72% delle aziende agricole utilizza almeno tre diverse tecnologie. Tuttavia, per garantire che questa rivoluzione continui, è necessario formare una forza lavoro all’altezza. L’adozione di tecnologie avanzate come droni, robot, sensori e satelliti non solo rivoluziona il modo di lavorare la terra, ma richiede personale altamente qualificato, capace di gestire strumenti sofisticati.

Le nuove figure professionali. Tra le nuove figure emergenti vi è il data analyst agricolo, responsabile dell’analisi dei dati raccolti da sensori e macchine agricole per ottimizzare le operazioni, migliorare la resa delle colture e ridurre gli sprechi. Lo specialista in agricoltura di precisione – continua Coldiretti – utilizza tecnologie come Gps, immagini satellitari e sensori per monitorare e gestire le colture in modo preciso, riducendo l’uso di risorse naturali. Un’altra figura chiave è il prompt manager agronomico professionista, un consulente che aiuta le aziende a migliorare i loro sistemi e processi produttivi sfruttando l’intelligenza artificiale. Grazie a questa figura – sottolinea Coldiretti -, le imprese agricole possono ottimizzare le risorse, prevedere le condizioni meteorologiche e migliorare la resa delle colture, sfruttando algoritmi avanzati per prendere decisioni più informate.

Altri ruoli chiave includono lo specialista in sistemi IoT (Internet of Things), che gestisce dispositivi connessi per monitorare vari aspetti delle operazioni agricole, e l’esperto in blockchain per l’agricoltura, il quale implementa soluzioni per garantire trasparenza e sicurezza lungo l’intera filiera produttiva. Anche il consulente per l’innovazione agricola gioca un ruolo cruciale – secondo Coldiretti – nell’aiutare le aziende ad adottare nuove tecnologie e pratiche innovative per migliorare la sostenibilità e la redditività. La transizione verso la sostenibilità è sostenuta dal consulente per la sostenibilità agricola, che aiuta le imprese a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare la gestione delle risorse naturali.

Il drone, un valido aiuto. Il lavoro del dronista è fondamentale per operazioni quali la mappatura dei terreni e la concimazione aerea – prosegue Coldiretti -, mentre il consulente per le energie rinnovabili supporta le aziende agricole nello sviluppo di soluzioni energetiche sostenibili, come l’agrivoltaico e la produzione di biogas. Infine, il project manager filiere progetta filiere tracciabili e monitorate, garantendo la qualità e la sostenibilità lungo tutto il ciclo produttivo. Anche le tecnologie di evoluzione assistita (Tea) offrono nuove prospettive, permettendo di sviluppare varietà vegetali più resistenti ai cambiamenti climatici e con minori esigenze di risorse. La formazione di specialisti in biotecnologie agricole diventa quindi essenziale per affrontare le sfide future.

Senza adeguate competenze, molte innovazioni rischiano di restare inaccessibili – ricorda Coldiretti – specialmente per le piccole aziende. Investire in una formazione di alto livello è la chiave per mantenere l’agricoltura italiana competitiva a livello globale e pronta ad affrontare le sfide ambientali e della sicurezza alimentare. Le nuove figure professionali non possono improvvisarsi, ma necessitano di competenze tecniche di alto livello. Le scuole e le università – conclude Coldiretti – devono dunque rispondere all’evoluzione tecnologica, integrando nel loro curriculum materie come la gestione dei droni, la robotica agricola e le tecnologie di precisione.

(fonte: coldiretti.it)

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