Ristorazione collettiva in crisi: chieste misure urgenti

Angem, l’Associazione nazionale della Ristorazione Collettiva e FIPE-Confcommercio, la Federazione italiana Pubblici Esercizi, dopo essersi interfacciate per mesi con le istituzioni per determinare la clausola di revisione dei prezzi, prevedere l’adeguamento contrattuale per i vecchi e i nuovi contratti in maniera automatica e privilegiare le gare a costo fisso, sono pronte a scendere in piazza. Le associazioni chiedono interventi tempestivi, in quanto, il settore, pienamente in crisi, svolge un servizio estremamente essenziale per ospedali, centri di assistenza, Rsa e scuole.

Nonostante le difficoltà economiche e organizzative dell’ultimo anno, che hanno fatto lievitare del 55% il costo di preparazione di un pasto a fronte di un prezzo invariato, il comparto ha comunque garantito la continuità del servizio, non comportando disagio alcuno per gli utenti. Si tratta, infatti, di un settore resiliente volto alla comunità con un impatto positivo non solo sulla salute delle persone, ma anche sul futuro che vogliamo, sul pianeta e sulle casse dello Stato. Perché una corretta alimentazione, tra le altre cose, previene numerose malattie croniche.

Ora, però, oltre 5 milioni di italiani, tra cui bambini, anziani e degenti, rischiano di non poter più ricevere un pasto caldo. Il mancato ascolto da parte dell’esecutivo ha inasprito la situazione e messo numerose imprese in ginocchio. Da qui l’appello delle associazioni alle aziende e alle parti sociali pronte a organizzare  una mobilitazione nazionale del settore davanti alle principali sedi istituzionali per esprimere il dissenso verso una politica che, fino ad ora, non ha preso in considerazione un settore così rilevante.

Dopo mesi di confronto con le istituzioni, purtroppo siamo costretti a riconoscere che siamo giunti a un nulla di fatto”, ha dichiarato Carlo Scarsciotti, Presidente di Angem. “Il nostro è un settore che, a causa di questa situazione, muore giorno dopo giorno. Si tratta di una condizione che non ci permette di programmare il nostro futuro e per la quale oggi siamo costretti a interrompere i dialoghi per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di riferimento. Insieme alle altre associazioni – ha annunciato Scarsciotti – siamo pronti a scendere in campo con manifestazioni e altre forme di comunicazione per accendere un faro su un comparto così indispensabile per le categorie più fragili e non solo”.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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