In occasione del convegno “Bere Mediterraneo. Gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino” tenutosi a Roma a Palazzo Giustiniani, è stata comunicata la nascita dell’Istituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute, un ente che si prefigge di promuovere lo studio, la ricerca e la conoscenza sui vari aspetti dell’alimentazione nella medicina, al fine di ottenere un più elevato livello di benefici per la salute. Lamberto Frescobaldi, il presidente di Unione italiana vini, si è dichiarato entusiasta riguardo la nascita di questo Istituto indipendente, in quanto ritiene sia particolarmente utile per stimolare la ricerca e il confronto su temi di grande importanza come quelli sopra citati.
Per il presidente dell’associazione che rappresenta oltre l’85% dell’export vitivinicolo italiano: “Oggi il vino è anche economia: con 310mila imprese, 670mila ettari vitati, 1,2milioni di addetti è in grado di generare un fatturato diretto di circa 15 miliardi di euro. Il vino realizza il 75% del valore delle esportazioni tutte le bevande alcoliche italiane e ha una bilancia commerciale in attivo di circa 7,5 miliardi di euro l’anno, che incide per oltre il 40% del saldo import-export di tutto l’agroalimentare italiano. A questi numeri si aggiunge il beneficio esponenziale in termini di indotto turistico, di personale specializzato, di sostegno socioeconomico in favore di aree rurali svantaggiate, di valorizzazione del bene fondiario e del brand Italia, numeri che presenteremo in occasione della conferenza stampa di Vinitaly, tra circa un mese a Roma”. Un asset che, ha concluso Frescobaldi, è strategico non solo in termini di Pil: “Prima di tutto, il vino è un fattore identitario del nostro Paese. E questo è un valore inestimabile. Se lo dovessimo perdere penso che rinunceremmo a una parte di noi stessi, a una componente fedele della nostra storia e del nostro futuro”.
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