In occasione della Giornata Internazionale del Pizzaiolo (World Pizza day) che si celebra oggi, Deliveroo, servizio di ordinazioni pasti a domicilio, ha rivelato che dal 2015 (anno in cui l’App è arrivata in Italia) sono state ordinate “3.000 km di pizze”, distanza che equivale ad un viaggio da Napoli, fino a Bruxelles, passando per Parigi e Londra.
D’altra parte, nata in Italia alla fine dell’800 e apprezzata in tutto il mondo, la pizza è diventata sinonimo di felicità e unione che ha travalicato i confini nazionali per diventare un vero e proprio linguaggio universale, capace di unire popoli e culture diverse. Ambasciatori di questo simbolo del Made in Italy sono i pizzaioli, gli interpreti di un’eccellenza gastronomica che diffonde italianità nel mondo e fa sentire, gli italiani all’estero, un po’ più a casa.
Ma cosa significa essere pizzaiolo oggi? E cosa vuol dire, in particolare, svolgere questo mestiere al di fuori dei confini nazionali? Deliveroo lo ha chiesto ad alcuni pizzaioli che lavorano in ristoranti partner della piattaforma a Bruxelles e Parigi. Storie personali e testimonianze che aiutano a comprendere un fenomeno che, anche nel 2022, si è confermato tra le scelte preferite di chi decide di ordinare cibo a domicilio attraverso l’App.
Si parte proprio da Bruxelles con Francesco Terracciano, pizzaiolo pugliese di 31 anni, che sforna pizze quotidianamente da Paolo’s Idea Pizzeria , ristorante premiato nel 2019 dallo chef tristellato Heinz Beck tra i 70 ristoranti con pizzeria nel mondo ed entrato a far parte del progetto Italian Taste. Per Francesco la pizza significa un forte attaccamento alle sue radici ed un grande senso di orgoglio nel rappresentare una delle eccellenze italiane nel mondo.“Mi sento onorato di far conoscere all’estero la pizza, forse il piatto più conosciuto al mondo. Ho imparato a fare la pizza napoletana in Puglia e poi mi sono trasferito a Napoli per affinare l’arte, perfezionandomi sulla pizza Napoletana. La pizza per me significa cultura e stile della cucina partenopea ed italiana. E impegno nel far conoscere al mondo uno dei prodotti che fanno parte della alimentazione mediterranea”.
Marco Petito, invece, vive a Parigi da 7 anni e lavora da Dalmata, pizzeria specializzata in pizza napoletana. Dopo aver iniziato nella classica pizzeria di un piccolo paese in provincia di Avellino, ha voluto aprire i suoi orizzonti e lanciarsi in una nuova avventura all’estero. Un‘esperienza proficua, che gli ha consentito di imparare molto e apprendere i trucchi del mestiere anche da altri connazionali. “La pizza è un linguaggio universale e saper fare una pizza permette anche di andare oltre alle barriere linguistiche – commenta Marco – La pizza è un piatto ancora più iconico della pasta e forse quello più consumato, simbolo per eccellenza del delivery e del take away. I francesi amano follemente la pizza e ci sono tantissime pizzerie a Parigi. Anche quelle meno note ormai propongono una pizza di qualità che non ha niente da invidiare a quella fatta in Italia. Fare la pizza qui è un po’ più complicato per via degli ingredienti che a volte sono più difficili da reperire, ma lavoriamo sempre con materie prime di altissima qualità, investendo molto su prodotti freschi e genuini”.
Da Dubai arriva la testimonianza di Massimo Lapeschi, pizzaiolo 57enne che lavora da Massimo’s Italian Restaurant. Napoletano di origine, ha una grande passione per la pizza, il piatto secondo lui “perfetto”, vantando grande esperienza maturata nell’attività di tutti i giorni all’interno del suo ristorante.“Sono orgoglioso con il mio lavoro quotidiano di aiutare nell’esportare e fare conoscere una specialità amata da tutti nel mondo come la pizza. Il segreto del suo successo? La semplicità dei suoi ingredienti come il pomodoro e la mozzarella, da valorizzare anche con l’aiuto di altri ingredienti come farcitura”.
Che si ordini durante cene in famiglia o con amici, o in occasione di serate davanti alla tv quando gioca la propria squadra del cuore, la pizza si conferma tra le compagne preferite degli italiani a tavola. Nel corso dell’ultimo anno su Deliveroo, che conta circa 7.000 pizzerie da cui poter ordinare in tutta Italia, è stato registrato un numero di ordini di pizza in grado di coprire, sempre mettendone una a fianco all’altra, una distanza di 1.200 km, pari a quella tra Milano e Reggio Calabria. Tra i gusti preferiti, la classica margherita si conferma anche per quest’anno la regina delle pizze. Seguono la diavola e la bufala, rispettivamente al secondo e terzo posto. In quarta posizione la quattro formaggi, mentre la capricciosa si colloca quinta. Seguono alcuni grandi classici come la marinara, la Napoli, la quattro stagioni, l’americana con wurstel e patatine, che fa incetta di preferenze soprattutto tra i più piccoli, e la prosciutto e funghi a chiudere la Top10.
Quali sono state le città “pizza lover” 2022? Nella speciale classifica “geografica” di Deliveroo – che tiene conto degli ordini di pizza sul totale del volume degli ordini – quest’anno dominano i comuni di medie/piccole dimensioni, specie del sud e delle isole, con sei centri di Puglia e Sicilia tra nelle prime 10 posizioni. In testa si posiziona Manfredonia (FG) la città che più di ogni ama ordinare la pizza a domicilio, davanti a Fucecchio (FI) e Francavilla Fontana (BR). Al quarto posto Giarre (CT) mentre quinta si posiziona la barese Terlizzi (BA). Seguono Fossano (CN), Sondrio, Caltagirone (CT), Chioggia (VE) e Paternò (CT) a completare la Top10.
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