A Capodanno 400mila italiani festeggeranno in agriturismo

Tutto esaurito in 25 mila agriturismi italiani per Capodanno 2023. Secondo quanto stimato da Cia-Agricoltori Italiani e Turismo Verde, la sua associazione per la promozione agrituristica, oltre 400 mila italiani hanno scelto l’agriturismo come location per festeggiare l’inizio del nuovo anno.

Dunque, saranno più di 70 milioni i tappi pronti a saltare, al riparo dalle disdette last minute causa Covid del 2021. Eppure -precisano Cia e Turismo Verde – il buon andamento del settore in queste festività natalizie è il racconto parziale di un’ Italia comunque in piena crisi, fiaccata dal caro bollette e dall’aumento generalizzato dei prezzi.

Con il Cenone di San Silvestro che costerà in media 120 euro a persona e una spesa complessiva fino a 600 euro per restare fuori casa tutto il weekend, la vacanza di Capodanno è già destinata a essere per pochi. Del resto, oggi, il reddito medio in Italia si attesta sotto i 22 mila euro e solo il 4% dei contribuenti dichiara oltre 70 mila euro.

Detto questo, qualità del cibo e riscoperta dei borghi di prossimità si confermano intoccabili nella lista delle priorità e una famiglia su dieci ha scelto l’agriturismo sia per il pranzo di Natale che per il veglione del 31 dicembre. Nonostante i rincari, resta da preservare il mangiare bene, sano e al giusto prezzo, in un contesto familiare che offre esperienze per tutte le età, a contatto con la natura e il mondo agricolo, le tradizioni locali portate a tavola in piatti tipici e specialità del territorio.

Il settore agrituristico -sottolineano Cia e Turismo Verde- sta certamente vivendo giornate di lavoro importanti, soprattutto la montagna che, per le festività, ha fatto da sola l’80% delle prenotazioni. Una stagione di ricarica, quindi, che serviva al termine di un ennesimo anno difficile, segnato dalla ripresa del turismo ma anche da costi inaspettati e fuori misura per il comparto.

“Siamo molto soddisfatti del grande fermento che stiamo vivendo, tra clienti che tornano, italiani e stranieri, e nuovi ospiti ai quali far scoprire, insieme agli Agrichef, le nostre produzioni, legate a territorio e tradizioni -commenta il presidente nazionale di Turismo Verde-Cia, Mario Grillo-. Passata l’Epifania, però, sarà difficile tenere su l’entusiasmo. Non basteranno certo 15 giorni di guadagno per arrivare a primavera, visto l’arrivo della bassa stagione e, soprattutto, stando alle bollette esorbitanti”.

Quindi, spiega Grillo, “molte strutture sceglieranno di chiudere fino a Pasqua per mettere al riparo l’azienda e anche il rapporto con i clienti, sui quali non si vuole assolutamente caricare l’aumento dei costi di gestione. Come Turismo Verde-Cia continuiamo a lavorare per preservare un servizio di qualità e l’apporto strategico del settore alla salvaguardia delle comunità e alla promozione del territorio, già reso evidente in pandemia. Nel 2023 il Governo riparta con il piede giusto, attraverso misure concrete e immediate di sostegno o ristoro per il settore, ma anche per valorizzare gli agriturismi in un piano di reale rilancio del Paese a trazione agricola e turistica”.

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