Plan’eat: mangiar sano per salvaguardare il pianeta

Promuovere l’adozione generalizzata di abitudini alimentari corrette e rispettose per l’ambiente con un approccio multi-sistemico e un ruolo attivo della filiera agroalimentare. Questo l’obiettivo del progetto Horizon “PLAN’EAT, Trasformazione dei sistemi alimentari per comportamenti alimentari più sani e più sostenibili”, a cui hanno partecipano 24 tra enti e organizzazioni di 12 Paesi europei (Italia, Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Ungheria, Irlanda, Olanda, Polonia, Svezia e Regno Unito). Lo studio, coordinato dal CREA Alimenti e Nutrizione, presentato in un workshop, dal 4 al 5 ottobre, a Roma presso la sede del Centro, alla presenza di tutti i partner coinvolti.

Il contesto di partenza

Attraverso uno studio approfondito dei fattori che determinano le abitudini alimentari, sono state messe a punto efficaci raccomandazioni, strumenti e interventi ad hoc per gli attori della filiera alimentare per rendere la produzione sempre più compatibile con le raccomandazioni dietetiche, migliorando salute e sostenibilità delle scelte alimentari.

Il ruolo del CREA

Il centro di ricerca Alimenti e Nutrizione si è occupata di raccogliere i dati sui consumi e costumi alimentari della popolazione dei 12 paesi europei partecipanti, dividendola in 9 fasce vulnerabili, ossia gruppi di popolazione che hanno esigenze nutrizionali particolari come bambini e anziani oppure gruppi di popolazione che non hanno accesso a una dieta sana, come gli individui a basso reddito o a bassa scolarità. Sulla base dei risultati ottenuti, sono state formulate proposte mirate di diete e raccomandazioni che possano gradualmente sostituire abitudini alimentari dannose per l’organismo.

Le ricadute per consumatori e produttori

“I consumatori – dichiara Laura Rossi, ricercatrice del CREA Alimenti e Nutrizione e coordinatrice di PLAN’EATsono stati i protagonisti del progetto perché primi destinatari delle raccomandazioni. Sono stati effettuati 9 Living Labs, che hanno coinvolto, oltre alla popolazione generale, determinati sottogruppi di popolazione (bambini, adolescenti, persone con basso reddito e anziani) in diverse aree europee, per mappare i loro pattern dietetici e analizzarli sotto il punto di vista ambientale, socioeconomico e salutare”. In particolare, PLAN’EAT ha adottato un approccio sistemico a più livelli, interessando il settore della filiera alimentare, la sfera ambientale e quella individuale. Infatti, uno degli obiettivi strategici del progetto è la promozione di stili di vita alimentari che coniughino la sostenibilità nutrizionale e la promozione della salute con la protezione dell’ambiente e delle risorse energetiche. L’operazione culturale a favore di un’alimentazione sostenibile, a cui si lavora da diverso tempo, consiste nel favorire l’allineamento dei consumi di cibo alle raccomandazioni delle Linee Guida realizzate dal CREA, che suggeriscono di orientarsi maggiormente verso prodotti vegetali rispetto a quelli animali, con una preferenza, in quest’ultimo caso, per alimenti a minor impatto ambientale, come il latte, le uova, i pesci piccoli del Mediterraneo e il pollo. Senza tralasciare l’adozione di una serie di “sane” abitudini, come l’acquisto da filiere corte e locali di prodotti con pochi input esterni.

Eventuali Prospettive future

Si punterà a fornire all’Unione europea gli strumenti per l’attuazione di politiche nutrizionali e di sostenibilità efficaci, con un possibile grado di armonizzazione tra i diversi Paesi Membri, e ad includere i temi della sana alimentazione e della sostenibilità nelle Linee Guida Nutrizionali delle nazioni europee.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui